La difesa senza licenza di Seedorf, l’assist per “giusta causa” alla società. E Silvio cancella il Milan…

E’ una sfida nella sfida, colpi bassi e proibiti. E non c’è nemmeno l’ombra di una possibile tregua. All’angolo 1 Clarence Seedorf, che ieri ha estratto l’asso dalla manica concedendosi ai microfoni di Sky Sport, alla presenza anche de La Gazzetta dello Sport. All’angolo 2 il Milan, infuriato come non mai con il proprio (ancora per poco) allenatore.

L’olandese ha fatto tutto da solo, attraverso il suo Ufficio Stampa ha organizzato e depositato senza licenza la sua difesa ed alzato un muro protettivo (ma anche un gran polverone). Soprattutto, ha fornito un assist alla società. Sì perché il Corriere dello Sport, stamane, riassume i diversi momenti di tensione che si sono vissuti nel corso di questa domenica di fuoco, con i legali rossoneri incollati alla Tv per scomporre ed analizzare ogni singolo passaggio delle parole di Seedorf. Il Milan, così, è tornato a considerare l’ipotesi del “licenziamento per giusta causa” (caso simile in casa Lazio con la questione Petkovic), l’unica soluzione possibile per evitare una vera e propria guerra del grano: in caso di “semplice” esonero, infatti, il club sarebbe costretto a corrispondere al tecnico la bellezza di 10 milioni lordi, ricorda Tuttosport, visto il ricco e giovane contratto, in scadenza solo nel 2016.

Seedorf, ammette La Gazzetta dello Sport, è sicuro di meritarsi il posto anche per l’anno prossimo e, fondamentale, gode del pieno sostegno dei tifosi. L’Europa League non può essere l’obiettivo minimo, vista la situazione tragica che ha ereditato ed in tempi brevi anche migliorato sul campo. Ma la dirigenza non ci sente, o meglio sta in silenzio. Silvio Berlusconi, ospite di “Domenica Live”, ha preferito far cancellare una domanda sul Milan, senza concedersi nemmeno a telecamere spente, Adriano Galliani, invece, sembra scomparso dai radar, colpito dai meteoriti di Seedorf, Barbara Berlusconi, infine, si nasconde dietro un “no comment” pieno di imbarazzo.

L’intenzione di Seedorf, sempre secondo la Rosea, non è quella di infangare qualcuno, anzi: è stata una mossa per cercare una soluzione. Difficile crederci, in ogni caso si tratta di un boomerang pericoloso. “Se ci hanno ripensato e vogliono mandarmi via, sarebbe una grave offesa alla loro intelligenza”, com’è possibile trovare un punto d’incontro? Sullo sfondo, immancabili i nomi di Inzaghi, in pole e low-cost, e Spalletti, che da tempo piace al Presidente.

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