Tutto su Agazzi, scommessa da vincere con fiducia. La scheda

Il primo acquisto rossonero, nella sessione estiva di mercato, è stato Michael Agazzi. Il portiere originario di Ponte San Pietro, che a luglio spegnerà trenta candeline, è arrivato al Milan a parametro zero e ha firmato un triennale. La notizia era nell’aria da quasi quattro mesi, ma soltanto ieri mattina è arrivata l’ufficialità. L’estremo difensore bergamasco, che ha trascorso la seconda parte della stagione appena conclusa tra le fila del Chievo, è senz’altro pronto a dare il massimo e a giocarsi al meglio le proprie carte. Dal momento che Christian Abbiati ha da tempo accusato segni di cedimento e che Gabriel ha dimostrato di dover migliorare sotto molti aspetti, la nostra new entry ha infatti la possibilità di scalare le gerarchie con facilità e di diventare il portiere titolare del Milan. Ma chi è questo Michael Agazzi? Da dove viene? E’ affidabile o rappresenta una delle tante meteore che, in questi anni, hanno popolato l’ambiente rossonero?

Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, Agazzi esordisce tra i grandi nella stagione 2003/2004, in Serie C2, con la maglia del Südtirol. L’esperienza in Alto Adige, però, si conclude con due sole presenze. Meglio non va alla Triestina dove, in due anni, scende in campo soltanto dodici volte. Troppo poco. La società friulana decide allora di cedere Michael in prestito in C1, prima al Sassuolo e poi al Foggia. Mossa azzeccata. In neroverde e in rossonero, Agazzi inizia infatti a giocare con regolarità e a sfoggiare buone prove, tanto da tornare alla Triestina nella stagione 2008/2009 e diventare il perno della formazione di Rolando Maran. Ecco allora che, nel gennaio 2010, arriva la chiamata di una squadra di Serie A: il Cagliari.

L’avventura in massima serie, però, inizia nel peggiore dei modi. Dopo sei mesi di anonimato, nel campionato 2010/2011, a causa della vicenda Marchetti, Agazzi diventa il portiere titolare della compagine sarda. L’inizio di un incubo. Sì, perché Michael commette un errore dopo l’altro, subisce gol evitabili, sbaglia l’impossibile, manifesta lacune di ogni genere e incide negativo in molte circostanze, concludendo la stagione con 51 reti incassate in 38 presenze. Male male, insomma. Il Cagliari, però, continua a dargli fiducia. E Agazzi, piano piano, inizia a crescere e a riscattarsi. Alterna buone prove a prove meno buone, prima di accasarsi al Chievo, nel gennaio 2014, dopo essere stato messo fuori rosa da Cellino per avere rifiutato il rinnovo del contratto. A Verona, dopo un brutto inizio, Michael riesce a esprimersi su discreti livelli e a risultare decisivo in qualche circostanza.

Alto 189 cm per 85 kg, Agazzi è un estremo difensore agile ed esplosivo. Dotato di intuito, non è nuovo a mettere in scena parate spettacolari e a neutralizzare calci di rigore. Purtroppo, però, finora non ha mai assicurato continuità di rendimento e manifesta parecchi limiti. Insicuro sulle palle alte e nelle uscite, il nuovo portiere rossonero fatica a impartire comandi e a trasmettere sicurezza al reparto arretrato. Nemmeno tra i pali, malgrado sia in grado di compiere interventi provvidenziali, rappresenta una sicurezza. In determinate situazioni, infatti, specie dinanzi a conclusioni provenienti dalla media distanza, manifesta problemi nella valutazione della traiettoria, rischiando di intervenire in ritardo e di farsi beffare. Un altro grosso punto di domanda è costituito dalle respinte, spesso troppo centrali e destinate a diventare assist per i tap-in delle punte, e dalle giocate con la palla tra i piedi, imprecise e talvolta intercettate dagli avversari. Che dire, Agazzi è un portiere in grado di compiere exploit, ma capace anche di incappare in gravi svarioni. Al Milan, lavorando con professionalità e dedizione, potrebbe migliorare e togliersi soddisfazioni. Piano, però, con le illusioni…

Impostazioni privacy