Amelia contro la Dea, per dare voce anche alle parate sul campo

Domenica prossima, nel lunch match che il Milan giocherà a Bergamo contro l’Atalanta, a difendere i pali della porta rossonera ci sarà Marco Amelia. La squalifica di Christian Abbiati darà la possibilità all’ex portiere di Livorno e Lecce di tornare a (forse per l’ultima volta con questi colori) respirare il profumo del terreno di gioco. Come contro Lazio e Fiorentina, dopo la gara contro il Parma in cui fu espulso Abbiati, come contro la Sampdoria a Marassi. Altri 90′, quindi, in una stagione tormentata, complicata e per certi versi ambigua.

Sì, perché, dopo la sua unica presenza nella gestione Allegri, tra le altre cose nella sfida casalinga contro il Barcellona di Champions in cui offrì un’ottima prestazione, Amelia era arrivato ai ferri corti con il tecnico livornese che gli preferiva, non solo Abbiati, ma anche il giovane Gabriel. L’esperto estremo difensore romano voleva andar via ed era sul punto di farlo, quando l’avvicendamento tecnico ha cambiato le carte in tavola. Seedorf, suo ex compagno di squadra, lo ha fatto sentire importante e lo ha sempre utilizzato come vice Abbiati, ma soprattutto è stata la società a dargli una veste del tutto nuova.

Nel periodo più complicato della stagione rossonera, infatti, il portiere rossonero era diventato una sorta di portavoce del Diavolo. Era lui a presentarsi ai microfoni di Milan Channel, cosa normale per un giocatore milanista, ma la frequenza con la quale lo faceva Amelia era quantomeno insolita. Senza dubbio hanno inciso molto le sue doti comunicative ed il suo essere spigliato davanti a telecamere e microfoni, ma siamo certi che anche il suo essere uomo fidato della società di Via Rossi ha fatto la sua parte. Da epurato e separato in casa, quindi, a uomo comunicazione ed ora domenica ci sarà la sua (forse) ultima gara in rossonero.

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