Ancelotti a Milan Channel: “Alex è formidabile, sarebbe un affare strepitoso. Era già del Milan…”

Queste le dichiarazioni rilasciate in esclusiva da Carlo Ancelotti nel corso di “Terza Pagina”, programma di approfondimento all’interno del palinsesto di Milan Channel.

Le parole di Ancelotti su Alex: “Dal punto di vista tecnico è un difensore formidabile, che quando ero al Milan abbiamo provato a prendere già nel 2005/2006: aveva fatto perfino dei test a Milan Lab. E’ un giocatore fortissimo, molto alto e dallo stacco di testa invidiabile: è strepitoso. Per il Milan e per lui mi auguro si possa concretizzare, parliamo di un calciatore e di un uomo di altissimo livello. Ha una struttura fisica importante, va gestito bene ma è affidabile: l’anno scorso al PSG ha giocato quasi sempre, quest’anno uguale. Alex non può arrivare insieme a Thiago Silva (ride)?”.

Ancora Ancelotti: “So che c’è battaglia tra Milan e Real Madrid, trofeo su trofeo, per avere la bacheca più ricca del Mondo: sono due squadre che hanno fatto la storia, ho avuto davvero una grande fortuna a poter allenare entrambe le squadre. Tutte le esperienze che ho vissuto al Milan sono state costruttive, sia belle che brutte: dalla semifinale di Champions vinta contro l’Inter alla sconfitta in finale con il Liverpool ad Istanbul. Alla fine del primo tempo contro il Bayern Monaco l’ho proprio detto ai miei giocatori: ‘guardate che mi è già capitato di perdere una partita che vincevamo 3 a 0 alla fine del primo tempo…’. Per il Real Madrid, il Bayern Monaco era una vera e propria bestia nera, ma non per me, visto che con il Milan ho vinto spesso a Monaco: ho sempre avuto grande fiducia. Non me la tiro, sono fatto così: ognuno di noi ha una responsabilità extra-calcio. C’è bisogno di esempi positivi, visto che nel calcio ci sono fin troppe cattive persone. La storia del Milan la conoscono tutti ed è apprezzata da tutti, è riconosciuta come una delle squadre più forti del mondo: la mia esperienza in rossonero mi ha dato carisma ed aiutato con i rapporti con i vari giocatori delle varie squadre. A Londra mi è piaciuto l’ambiente, l’aria che si respirava: soprattutto la cultura dello stadio, che se possibile dovremmo copiare in Italia. La cosa più che mi ricordo di Londra è proprio il rispetto verso i giocatori, il bel clima negli stadi. A Parigi è stata un’esperienza diversa, quando sono arrivato al Milan c’era già un ambiente organizzato, una società seria e poi è stato fatto anche un mercato di grande livello. Al PSG c’era un’intera mentalità da costruire, creandola da 0. Ibra mi manca, è un professionista unico ed esemplare, serissimo. A tutti gli allenatori dico che ad oggi il talento non basta, è essenziale avere la testa giusta, come l’avevano per esempio Maldini, Inzaghi, Gattuso, Nesta; stesso discorso per Cristiano Ronaldo, che lavorare duramente. Derby? Era ora che il Milan tornasse a vincere, ma adesso è necessario avere attenzione e non sbagliare con l’Atalanta: bisogna preoccuparsi prima. Forza Milan e Hala Madrid”.

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