Crudeli: “Il Milan di un tempo non c’è più. Donadoni, giusta stoffa”

Torna l’appuntamento con una delle voci (e dei volti), più conosciute del mondo rossonero: Tiziano Crudeli. Intervistato a fine stagione, abbiamo cercato di mettere in luce qualche aspetto chiave del futuro rossonero, nel tentativo di capire qualcosa in più in vista di una calda, caldissima estate.

Tiziano, il Milan è fuori dall’Europa dopo 15 lunghi anni. Pensa che, superata la delusione inziale, questo possa rappresentare davvero un nuovo inizio e perché no, un bene per una squadra da rifondare?
Il Milan come lo intendo io non esiste più da tempo. Non voglio rischiare di passare per disfattista in un momento tanto delicato, ma è finita. Abbiamo tentato di aggrapparci a qualsiasi scusa per tutta la durata del campionato, ma forse è arrivato il momento di rendersi conto che è il caos. La ripresa nella seconda parte della stagione non significa molto, forse voglia di riscatto, ma certamente non competitività, né tantomeno professionalità. Non vedere il Milan in Europa è un bene soprattutto per la mia salute. La squadra, ma che dico, l’intera società va riconsiderata e rivoluzionata. Basta mezze parole, sporadiche promesse mai mantenute, è ora di passare ai fatti e sono fiducioso di vedere qualcosa cambiare già da quest’estate“.

Si è tornati a parlare molto di Barbara Berlusconi e del suo ruolo all’interno della società. Pensa che possa essere lei la persona giusta per guidare la rivoluzione rossonera, soprattutto in un momento così delicato che vedrà con ogni probabilità l’addio di Tassotti?
“E’ stato lo stesso Tassotti a dirlo, le storie iniziano e finiscono. Certo, l’ultimo ruolo che avrei messo in dubbio sarebbe stato quello di Mauro, forse ognuno di noi voleva credere alla storia d’amore infinita. Insieme verso le stelle, ma insieme anche all’inferno e invece così non è andata. Parliamo sempre di calcio, non di favolette e bisogna imparare ad accettare semplicemente il fatto che l’unica cosa a restare invariata sono i colori. Penso che la mancanza di Tassotti, qualora dovesse davvero andarsene, peserà molto all’interno di una società allo sbaraglio. L’umiltà e l’equilibrio che un uomo come lui ha portato negli anni non si trova certo in chiunque passi per la strada. Ma voglio avere fiducia nella rifondazione, voglio avere fiducia anche in Barbara purché sia arrivato davvero questo tanto atteso momento di rivoluzione“.

Questione panchina: il futuro di Seedorf è sempre in bilico. Sarà davvero Donadoni a prendere il suo posto?
Nulla, fino a un comunicato ufficiale, può essere previsto in questi casi. Sappiamo che Clarence è arrivato in un momento di innegabile emergenza. Penso che tutti, incluso Seedorf, sapessero sin all’inizio che non si sarebbe trattato di un rapporto destinato a durare. Per quanto riguarda Donadoni, c’è un tale silenzio stampa intorno alla questione da farlo sembrare un caso di Stato. Donadoni avrebbe la stoffa per allenare il Milan? Io dico di si, non sono altrettanto sicuro che abbia cuore e voglia di prendersi sulle spalle un fardello simile. Ma se la vediamo sotto questo punto di vista, non so chi avrebbe la voglia di prendersi una tale responsabilità al momento…“.

Si sono fatti anche i nomi di Conte e Spalletti, c’è qualcosa di vero o restano mere voci da corridoio?
Per carità, mi auguro e dico con una certa sicurezza che si tratti solo di voci di corridoio. Se avessi le capacità, piuttosto mi proporrei io come allenatore (ride, ndr)…“.

Mercato. Constant per Santon, scambio possibile ma, soprattutto, conveniente?
Santon è un obiettivo dichiarato e devo dire che non mi dispiacerebbe affatto se portassero a termine il colpo di mercato. Santon ha dichiarato apertamente la preferenza di tornare in Italia e al Milan farebbe davvero comodo un giocatore come lui, basta che non se lo facciano soffiare di nuovo“.

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