Seedorf non tratta, il divorzio sarà costoso. E’ Inzaghi vs. Donadoni

Non hanno quasi più nulla da dirsi, tra Seedorf e il Milan è sceso il “grande freddo”. Lo definisce così, stamane, gazzetta.it, che torna ad analizzare la situazione contrattuale dell’olandese, proiettandosi già al nome del prossimo allenatore rossonero. Sì perché sull’esonero non sembrano essere più dubbi, questi giorni di silenzi si spiegano semplicemente con l’arrivo delle elezioni europee. Quindi le quotazioni di Seedorf, come per esempio sostiene Libero, non sono per niente in (leggero) rialzo: è solo una questione di tempo.

La linea di Seedorf, comunque, è chiarissima: niente dimissioni, nessuna buonuscita. Vuole essere pagato fino alla fine, centesimo per centesimo, il che significa dover sborsare non meno di 5 milioni di euro netti. Uno spreco di soldi firmato Silvio Berlusconi, che lo ha scelto e scaricato all’improvviso. Ma il Presidente, proprio adesso, non può permettersi di ammettere l’errore in pubblico: magari lo farà, ma in un domani parecchio distante. Berlusconi in verità non ha ancora decisio ufficialmente cosa fare con Seedorf, ma il fallimento è ormai dichiarato. Sul fronte successori, Inzaghi e Donadoni sono in pole: il primo vuole rimanere a Milanello, per allenare la Primavera ma perché no, anche per aspettare la Prima Squadra, il secondo arriva da una grande stagione e la sua normalità potrebbe bastare; Spalletti si allontana, Montella pare tramontato.

Curiosità: ieri al matrimonio di Montolivo c’erano sia Seedorf che Galliani, che hanno evitato di incrociarsi, mentre Allegri ha ringraziato ma declinato l’invito.

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