Attesa e resistenza, così Seedorf ha cambiato la filosofia del Milan e ha stravinto su Allegri. L’analisi

Seedorf ha sempre lavorato per il bene del Milan. Ma, vista l’aria pesante che lo accompagna quasi fin dall’inzio della sua avventura in panchina, tra le voci sull’esonero e i silenzi della società, non c’è dubbio che per l’olandese ogni vittoria abbia anche rappresentato ad una rivincita personale. Da quando è arrivato il Milan non ha smesso di perdere, ma si è rialzato con forza e sta concludendo al meglio una stagione comunque fallimentare. Quello di Seedorf è un successo anche nei numeri.

32 punti in 17 giornate contro i 22 di Allegri dopo un intero girone, media da 1.16 a 1.88. Seedorf, rispetto all’Allegri 2013/2014, ha vinto il doppio delle sfide in campionato, ne ha pareggiate cinque in meno (2) e perse due in meno (5). Allegri può difendersi con i gol fatti, 31 rispetto ai 23 della gestione Clarence, messi a segno nonostante una Champions in più sulle “spalle” e soprattutto senza le risorse di gennaio Taarabt e Rami. Sorprendente ma netto il miglioramento della difesa: 30 i gol subiti fino a gennaio, solo 16 dopo l’arrivo di Seedorf. Perfino le reti su palla inattiva, prese e realizzate, sono guarite, raggiungendo uno standard normale (e non proprio casuale). Sotto la gestione dell’olandese è finalmente tornato anche l'”effetto San Siro“: con Seedorf, delle 32 lunghezze conquistate, ben 22 sono state ottenute in casa; con Allegri 15.

Le cifre però non danno mai il quadro completo della situazione, i veri motivi della riscossa rossonera sono 2: attesa e resistenza. Il Milan ha cambiato marcia da metà marzo, in sostanza dopo la disfatta di Madrid in poi, quando la squadra ha iniziato ad aspettare gli avversari per poi colpirli negli spazi, sfruttando ripartenze e contropiedi. Un accorgimento tattico intelligente e decisivo: basti pensare che dall’Atletico (andata) al Parma il Diavolo ne ha perse cinque e vinta solo una, 5 gol fatti e 12 subiti; mentre da Firenze al derby sono state sei le vittorie, con il solo ko di Roma, 12 i gol fatti e 3 quelli subiti. E poi è un Milan sano, cresciuto nella condizione fisica. Seedorf non si è limitato a criticare Allegri anche sotto questo aspetto, ha tracciato una tabella di recupero precisa e ha fatto centro.

E’ davvero cambiata la filosofia. Il Milan gioca con un atteggiamento diverso e moderno, più che vincere le partite nella ripresa le controlla, non subisce troppo e non finisce in affanno. Un modulo offensivo, ma prima di tutto attento in difesa e solo poi micidiale in fase offensiva. Chiamatelo antivirus.

Impostazioni privacy