La parabola discendente di Mexes: è più rischioso cederlo o no?

Il cartellone “work in progress” è stato appena esposto a Casa Milan e la prossima stagione ha ancora tanti punti interrogativi che devono essere sciolti. Molto probabilmente, però, la retroguardia rossonera non ripartirà da Philippe Mexes. Si punta a riscattare Rami, e Alex del Psg continua ad essere un obiettivo concreto per rifondare la terza linea. Tutte idee che rendono alquanto difficile un possibile rinnovo per il biondo difensore transalpino che, comunque, dovrebbe accontentarsi di cifre molto più basse rispetto a quelle che percepisce attualmente.

Durante la stagione 2010/2011, Mexes decide di non rinnovare con la Roma e Adriano Galliani si fionda su di lui, offrendogli un contratto di oltre 4 milioni a stagione. Alessandro Nesta è quasi al capolinea della sua carriera ed il Milan identifica nel romanista il possibile suo erede. Un gravissimo infortunio, durante i suoi ultimi mesi in giallorosso, ne pregiudica i primi mesi in rossonero. Pian piano Allegri potrà contare sul nuovo acquisto, ma la prima stagione è disastrosa. Sarà un caso, ma Mexes è protagonista in negativo della gara di Barcellona che costa l’eliminazione dalla Champions e della gara interna persa contro la Fiorentina che costa lo scudetto. Ma anche del gol di Siena un anno fa, che da solo è valso il terzo posto.

Troppo nervoso, troppo distratto, troppo poco da Milan. Sono questi gli aggettivi più frequenti con cui viene etichettato il centrale francese. I tifosi, da lì in poi, saranno costretti a rimpiangere Nesta ad ogni partita e, gli oltre 4 milioni di euro annui da lui percepiti, non possono far altro che far storcere il naso a tutti. A parte gli ultimi mesi della scorsa stagione, in cui in coppia con Zapata aiuta il Milan al raggiungimento del terzo posto, Mexes non convince mai a pieno. L’espulsione di domenica scorsa contro il Sassuolo potrebbe rappresentare anche la sua ultima recita in rossonero e, l’ultima immagine che ha voluto lasciare di sé, è la metafora perfetta del suo triennio rossonero. La Gazzetta dello Sport, stamane, non esclude una sua conferma: qual è il rischio maggiore?

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