Senza vera leadership, Montolivo accusa Seedorf e sconfessa Kakà

Nello spogliatoio ci sono simpatie ed antipatie, qualcuno è penalizzato e c’è chi può essere deluso. Ma siamo uniti“. Le accuse sono pesanti, specie se a pronunciarle è il capitano del Milan, Riccardo Montolivo, che in sostanza sta più con la stampa che con Seedorf, dando proprio la colpa al suo allenatore.

Se c’era bisogno di una prova, Montolivo ha spazzato via ogni dubbio: c’è un problema di squadra. Ma anche di comunicazione, visto che nemmeno 4 giorni fa Kakà, bandiera e simbolo dei rossoneri, il vero capitano per i tifosi, non era proprio dello stesso avviso: “Lo spogliatoio è bello unito, non c’è nessun problema. Se ci sono italiani che stanno più a stretto contatto è giusto, ma perchè vanno più d’accordo e non perché c’è un problema. Anche io mi trovo meglio con Robinho rispetto ad altri, ma è una cosa che succede in tutti gli spogliatoi del mondo. Questo non lo può smentire nessuno“. Confusione all’esterno ed insofferenza all’interno, chiedere chiarezza al momento sembra davvero impossibile. Montolivo, quindi, sconfessa le frasi di Kakà, o semplicemente dimostra di avere ancora poca esperienza per essere definito un vero leader. Sì perché anche il brasiliano, c’è da scommetterci, sa bene che c’è tensione tra qualche giocatore e Seedorf, la differenza sta nell’usare buon senso ed evitare di ammetterlo in pubblico, soprattutto prima di un derby, comunque fondamentale.

Montolivo rappresenta una risorsa preziosissima per il Milan, ma al tempo stesso bisogna palesare coma la sua stagione, fin qui, sia stata ben al di sotto delle aspettative. Deludente. Quella fascia al braccia pesa ma, ribadiamolo, è stata una precisa scelta della società. Tocca a lui fare di più, rispondere sul campo e provare con coraggio a prendersi la rosa sulle spalle. Basterebbe prendere esempio da Kakà.

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