L’ora di Abate, verdetto Nazionale: si gioca il Mondiale e… il Diavolo

Il Mondiale degli Azzurri, in casa Milan, sarà decisivo per il destino di Balotelli e De Sciglio, si è detto. Ma non solo. Sicuramente Mario e Mattia sono i due pezzi pregiati della rosa rossonera e, se per fare mercato è davvero necessaria una cessione importante, è naturale che la società auspichi in un ottimo rendimento dei due, o anche solo di uno di loro, per tentare un eventuale colpo in uscita. Ma la competizione brasiliana non scriverà solo il loro destino. C’è un altro milanista che si gioca tutto in Brasile: costui è Ignazio Abate, che da titolare inamovibile di Max Allegri, da inizio 2014 è sparito letteralmente dai radar, sia quelli rossoneri che quelli azzurri.

Il terzino destro infatti, dopo essere sprofondato nelle gerarchie dell’ormai ex tecnico Clarence Seedorf, sembra aver perso la fiducia anche del CT Cesare Prandelli, il quale, dopo averlo schierato con frequenza nelle gare di qualificazione al torneo, lo ha sorprendentemente rilegato in panchina nel match di esordio contro l’Inghilterra, preferendogli il ventiquattrenne Darmian, uno davvero alle prime armi. Il commissario tecnico italiano ha però intenzione di dargli spazio venerdì sera contro il Costa Rica, spauracchio del girone D, che ha tutto il sapore di un banco di prova più unico che raro. Abate avrà quindi a disposizione un’ultima importante opportunità di riconquistare la stima non solo dell’allenatore della Nazionale, sperando così di riprendersi quel posto sulla fascia che pareva indiscutibilmente suo fino a qualche mese fa, ma anche della società di via Aldo Rossi.

Fra due sere il Milan avrà gli occhi puntati su di lui e, anche in relazione alla sua prestazione, deciderà se sarà addio oppure no. La sua permanenza in rossonero infatti non è fuori discussione e la dirigenza sta prendendo in considerazione una sua eventuale partenza preferendo, perchè no, trattenere e consacrare il suo compagno di reparto Mattia De Sciglio, che molti consideravano invece già con le valige in mano. Insomma, un match da dentro o fuori quello contro il Costa Rica, non tanto per l’Italia, bensì per Ignazio Abate.

Impostazioni privacy