Silvio non ha più alibi: ora tocca al “suo” Milan. Ecco i tre obiettivi e il primo atto

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Collabora con La Gazzetta dello Sport, Il Giornale e Leggo. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).

Sembra che durante la serata di domenica 25 maggio Silvio Berlusconi, in compagnia del suo consigliere politico Giovanni Toti, avesse già messo la testa sul Milan, conversando delle strategie per costruire una nuova squadra vincente. Sarà stato probabilmente il deludente risultato di Forza Italia alle elezioni europee a fare in modo che l’ex premier ponesse la sua attenzione su altro. Magari per distrarsi. Anche se in realtà c’è più di un valido motivo per capire che oggi il Milan è una questione strategica per l’uomo di Arcore.

Il primo atto di questa svolta è rappresentato dall’annunciata visita a Casa Milan, in programma, salvo imprevisti, nella giornata di venerdì prossimo 6 giugno. Prima di allora, però, vanno sottolineati i due incontri ravvicinati (lunedì scorso e l’altro ieri) con Adriano Galliani e Filippo Inzaghi a Villa San Martino. Com’è noto, nulla può essere ancora ufficializzato a causa delle questioni legali riguardanti Clarence Seedorf, ma ormai il Milan della prossima stagione è già un cantiere aperto. E con la mente libera da grandi questioni politiche (si legga di Renzi pienamente in sella al suo governo e di un certo sbando all’interno di Forza Italia), Berlusconi ora potrà e vorrà dimostrare di mettere l’impegno promesso sulla causa rossonera.

Il suo sostegno, d’altronde, sarà di fondamentale importanza per un tecnico come Inzaghi, il cui coraggio dovrà inevitabilmente essere difeso dalla proprietà. La presenza del patron, in questo senso, sarà davvero un segnale di incoraggiamento nella prima fase della stagione. E l’effetto delle sortite del Presidente a Milanello è sempre stato più che positivo, anche ai tempi della “guerra fredda” con Massimiliano Allegri. Certo, i tempi sono quelli che sono e nessuno si illuda in vista del mercato. Ma ciò non vuol dire che potranno esserci operazioni “intelligenti” per arrivare a elementi utili a sviluppare il proverbiale “bel giuoco”.

Occuparsi oggi di Milan per Silvio Berlusconi fa rima con tre obiettivi. Il primo è senz’altro garantire la pacifica convivenza tra gli amministratori delegati Barbara Berlusconi e Adriano Galliani, con la prima sempre più “sul pezzo” della parte commerciale e organizzativa e il secondo rafforzato nella gestione sportivo dopo la vicenda Seedorf. Il secondo obiettivo è dar seguito all’ormai celebre dichiarazione resa nel gennaio 2013 ai microfoni di Antenna 3 quando definì Mario Balotelli “una mela marcia“. Il terzo è poter costruire una nuova immagine vincente del Milan in modo da riflettersi sul piano personale a mo’ di specchio vista l’avarizia di grandi soddisfazioni altrove (politica in primis). Se il primo e il terzo obiettivo sono di lenta e paziente costruzione, sul secondo qualcosa si sta già muovendo. Sembra, infatti, che Mino Raiola stia lavorando alacremente per trovare una sistemazione “serena” a SuperMario. E tutto lascia pensare che la pista più calda sia quella che porta a Londra. Sponda Arsenal.

Twitter: @Chrisbad87

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