Problemi di programmazione e continuità, ma forse qualcosa sta cambiando: il punto sul mercato

I Mondiali brasiliani stanno entrando nel vivo, ma di pari passo anche lo sta facendo un altro elemento del pianeta calcistico: il calciomercato. Il Milan ha già messo a segno alcuni colpi, quasi tutti a parametro zero, ma ciò che colpisce è un aspetto che ha a che fare con la programmazione che, negli ultimi tempi, pare abbia avuto carenze di chiarezza.

L’accento è da porre sulla logica che ha caratterizzato lo scorso mercato invernale e quello che è cominciato ufficiosamente da poco. Quattro nomi: Taarabt, Rami, Honda, Essien. Il primo non vestirà quasi sicuramente la maglia rossonera; per il secondo (arrivato sì ad ottobre ma di fatto sceso in campo nel 2014) la trattativa si sta complicando ed è dunque in bilico; il giapponese, arrivato in pompa magna, ha deluso in parte le aspettative e partirà probabilmente dalla panchina; il ghanese è sembrato un corpo estraneo, non è stato all’altezza quando chiamato in causa e forse verrà ceduto. Senza contare il giovane Petagna, che quasi certamente andrà a farsi le ossa in prestito.

La questione allenatore: prima Seedorf, adesso Inzaghi. Punti di vista differenti, così come i metodi e l’approccio tattico e umano. Normale. Ma il punto è: dov’è quel filo conduttore che permette di avere una base solida sulla quale costruire una buona campagna acquisti, funzionale al progetto? I ‘famosi quattro’ erano quasi sempre presi in considerazione da Seedorf, di questi forse il solo Rami (se arriverà) avrà un posto importante nella formazione di Inzaghi.

Ad oggi, la situazione rende evidente come non ci sia un programma chiaro. Al di là dei nomi e degli obiettivi, fra gennaio ed oggi in casa Milan ci sono più problemi che aspetti positivi. Ma forse qualcosa sta cambiando. Con l’arrivo di Inzaghi, sono arrivate nuove idee, nuove disposizioni che dovrebbero condizionare, nel bene, il mercato rossonero. Questa sarà un’estate fondamentale per il futuro del Milan, considerando che la prossima sarà, e deve essere, la stagione del riscatto.

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