Insieme al raduno, poi separati: lo sliding doors di Poli e Saponara

Andrea Poli e Riccardo Saponara: due cuori rossoneri, due destini che prima si uniscono e poi si separano. Presentati insieme l’8 luglio di un anno fa, giorno del raduno, e indicati come il futuro del nuovo Milan, dopo aver disputato una stagione agli antipodi si apprestano a percorrere sentieri calcistici separati.

Per Poli sarà ancora il sentiero di Milanello, da dove comincerà il lavoro del nuovo Milan targato Pippo Inzaghi. Per quanto riguarda il futuro di Saponara, invece, Milan e Parma dovrebbero rinnovare la comproprietà, con Ricky destinato ad essere uno dei protagonisti con la maglia dei ducali nella prossima stagione. Poli ha conquistato tutto l’ambiente rossonero per spirito e dedizione al lavoro, uno dei pochi ad essersi salvato nell’ultima stagione: si è rivelato un elemento imprescindibile del centrocampo rossonero per dinamismo, qualità e inserimenti, una figura di centrocampista moderno che al Milan mancava da tempo. Il suo riscatto è il migliore spot per la nuova mission del Presidente Silvio Berlusconi: un Milan giovane, forte e italiano.

A Saponara probabilmente non è bastata l’investitura di Adriano Galliani, “Mi ricorda Kakà, sarà lui il futuro del Milan”, e nemmeno il nome, che evoca le sensazioni più piacevoli tra i tifosi rossoneri, ha portato molta fortuna: la sua stagione è stata un compendio di infortuni che lo hanno costretto ripetutamente a fermarsi ai box, della sua esperienza in rossonero rimarranno solamente dei flash, su tutti il tunnel a Campagnaro nel derby d’andata.

Dario Pregnolato

Impostazioni privacy