Tassotti, Pazzini, Poli… Basta anti-Seedorf, guardiamo al futuro

Che il rapporto tra Seedorf e la squadra non fosse ai massimi livelli lo si era capito già da qualche mese, anche perché se no sarebbe ancora più inspiegabile il cambio di allenatori dopo i 6 mesi buoni dell’olandese. Ora che sulla panchina del Milan c’è Filippo Inzaghi, chi non ha avuto un buon feeling con Clarence si sta togliendo qualche sassolino dalle scarpe.

Le indiscrezioni parlavano di cattivi rapporti con il gruppo degli italiani, capitan Montolivo in primis, e anche con il secondo Mauro Tassotti. Il Tasso ha puntualmente confermato questo malessere confessando, a bordo della MSC durante la crociera rossonera, che aveva pensato di lasciare il Milan per seguire Allegri perché con Seedorf non si era affatto sentito a suo agio e non si era sentito coinvolto nel progetto. Oltre a Tassotti sulla MSC ha parlato anche Pazzini che non è stato morbido nei confronti dell’ex tecnico del Milan: “Fuori non si sanno mai tutte le cose che succedono, ci sono stati problemi di rapporti con alcune persone, insomma sono successe delle cose. Io e Balotelli? sarebbe stato bello giocare insieme però purtroppo non ci è stata data la possibilità di farlo, non tutti la pensavano così”. Non proprio un ringraziamento, diciamo. E sulla Crociera rossonera è arrivata anche la terza stoccata al Professore, forse la più inaspettata, quella di Poli che non ha usato mezzi termini: “Seedorf non mi ha aiutato e ho perso il Mondiale, serviva più dialogo con i giocatori…”. Un’altra accusa pesante, l’ennesima da un giocatore deluso per lo scarso minutaggio concessogli.

Dichiarazioni che fanno riflettere, frecciate che testimoniano il difficile rapporto tra l’ex numero 10 rossonero e lo spogliatoio che già dai primi mesi aveva fatto fatica a digerire i suoi metodi e i suoi modi. Però ora rappresenta il passato, la società ha scelto di esonerarlo e di ripartire con Inzaghi, per cui sembra anche inutile accanirsi contro Seedorf. Il 9 luglio si aprirà il sipario sulla nuova stagione milanista, quella del rilancio e del riscatto. Guardare al futuro sarebbe il primo passo da fare per non ripetere gli errori passati.

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