De Sciglio, il vero senso delle frasi di Berlusconi ed una grande paura

Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). E’ opinionista per “Il Campionato dei Campioni” di Odeon TV, dal 2011 collabora con il Giornale di Vimercate.

L’estate di Mattia De Sciglio potrebbe stravolgersi, presto. Il senso delle parole spifferate mercoledì scorso da Silvio Berlusconi rischia di significare l’opposto rispetto alla loro semplice forma. In silenzio, di nascosto e lontano dal Milan, il Presidente ha raccontato la sua verità. Va bene, il clima era scherzoso ed il tono ironico, ma il pensiero su Balotelli non è mai cambiato di una virgola da gennaio 2013 (anche prima). Anzi è peggiorato. Berlusconi ha perso l’occasione di vendere SuperMario, o forse di lasciar spazio al silenzio. Al di là di questo, il Mondiale può avergli comunque “regalato” la possibilità di incassare tanto denaro fresco proprio dalla cessione illustre di Mattia.

E’ interessante e molto attuale interrogarci sulla reale dimensione del terzino azzurro. La stragrande maggioranza del popolo rossonero gode di poter disporre di un giocatore così: made in Milan. Ma De Sciglio è davvero un fuoriclasse? A livello assoluto ancora no, a livello tecnico può diventarlo. La scorsa stagione però, e mettiamoci anche l’esperienza in Brasile, ha fatto suonare un campanello d’allarme non indifferente: dopo l’esplosione, non definitiva, con Allegri nel 2013/2014, De Sciglio è calato vistosamente. Si è quasi banalizzato, soprattutto in fase offensiva e Nazionale compresa. Normale amministrazione nel mondo del calcio, o forse no. Attorno a De Sciglio qualcosa si sta muovendo, il ragazzo fa gola al Real Madrid e l’idea di sacrificarlo troverebbe più sponsor di quelli che si pensa. L’addio al momento non è una soluzione nella testa del Milan, venderlo per “fare cassa” vorrebbe dire prendere in giro e fallire. E’ obbligatorio trattenerlo. Il problema si chiama bilancio, che senza coppe europee l’anno prossimo sarà allarmante senza una grossa separazione. Kakà non basta, la percentuale che un altro pezzo pregiato (e costoso) vada via è alta. Perdere Balotelli sarebbe più indolore, ma adesso è davvero un’impresa, invece De Sciglio rappresenta un profitto più facile.

Ho deciso che voglio tenere De Sciglio perché è il simbolo dell’italianità del mio Milan che voglio che torni ad essere incentrata principalmente sui calciatori del nostro vivaio“, cioè: resta non perché forte e promettente ma grazie al suo luogo di nascita (calcistico)? Le frasi di Berlusconi non convincono. “Milan giovane ed italiano”, ma fino ad ora il mercato, ancora bloccato, parla solo straniero. La stessa logica suggerisce e preoccupa: De Sciglio non è al sicuro.

Twitter: @Nene_Mariani

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