SM INCHIESTA/ Calciatori e Social, un binomio pericoloso. E se la Lega prendesse provvedimenti?

Sempre più spesso affidiamo ai social network le nostre emozioni e le nostre sensazioni. Qualcuno li usa in maniera morigerata, ma altri ne abusano. Molti li usano per lavoro, altri solo per manie di protagonismo e non riescono a farne a meno. Tante persone scrivono e vivono per un Like, un Retweet e una condivisione. Ma per cosa? Essenzialmente solo per popolarità e nonostante tutto, i calciatori non ne sono esenti.

Come dicevamo poco fa, alcuni calciatori usano i social per scopi commerciali. I due esempi più famosi sono Cristiano Ronaldo e Ricardo Kakà che pubblicizzano spesso i loro sponsor e le loro attività. Altri invece esagerano, forse troppo. In questo caso occorrerebbe che la Lega Calcio intervenisse e prendesse dei provvedimenti standardizzati, ovviamente che non limitino in maniera invasiva la libertà di ciascun individuo.

Spesso il calciatore non pensa che un commento su Facebook o su Twitter possa essere dannoso e a questo punto è necessario un intervento esterno. Lo stesso Adriano Galliani si è pronunciato in materia: “Un’idea sui social network ce l’avrei davvero. Ho provato tante volte a vietarli, ma i nostri legali mi hanno sempre fermato. In effetti, si violerebbe la libertà dell’individuo. Sul contratto c’è scritto quello che i calciatori possono e non possono fare, ma solo in ambito sportivo e non nella vita privata”.

Ovviamente se la Lega ne limitasse l’utilizzo ai calciatori avremmo meno di cui scrivere, ma il gioco varrebbe sicuramente la candela. Le società calcistiche ne guadagnerebbero sicuramente in salute e i giocatori in immagine. È una materia molto spinosa e delicata, ne va dei diritti “umani”, ma chissà che una scorciatoia si possa trovare. Dopotutto, siamo sempre in Italia.

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