Tutto ruota attorno a Cristante

Sempre in campo, nonostante difficoltà ed avversari. Bryan Cristante fin qui può vantarsi di un piccolo primato in America: essere l’unico rossonero ad aver giocato tutti i 180 minuti delle (pessime) amichevoli contro Olympiacos e Manchester City.

Aspettando il recupero di Montolivo e soprattutto in attesa di qualche (ne servirebbe più di uno) rinforzo a centrocampo dal mercato, è il giovane classe ’95 il regista di fiducia di Filippo Inzaghi. Una soluzione sensata e per nulla rischiosa, tifata anche dalla gente. La sua stagione è iniziata leggermente dopo il resto dei compagni, per dei problemini fisici ha dato forfait col Renate, ma dal Monza in poi è arrivato. E’ rimasto. Parlare di scommessa non rende merito alla dimensione conquistata da Cristante, a nemmeno 20 anni: giocatore delizioso per qualità e precisione, ambito in Europa. Lo ha cercato soprattutto il Benfica nelle scorse settimane, non una squadra qualunque (sarà in Champions l’anno prossimo), ma il Milan non si è lasciato convincere. Cristante è al centro del progetto tecnico di Inzaghi, una delle poche vere promesse per il futuro.

Ovviamente il rendimento attuale non basta per sfondare, necessari più coraggio e velocità per fare la differenza e guadagnarsi rispetto lì in mezzo. Cristante è adatto, libero di sognare e dal pensiero pulito, merita spazio e molta più considerazione rispetto al passato. Deve semplicemente crescere. Aspettiamolo, diamogli tempo: valorizziamolo.

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