Poli, prova incolore. La fiducia di Inzaghi, per ora, non basta

Il Milan perde anche contro il Manchester City e archivia con un pesante 5-1 la seconda gara della Guinnes Cup. Per carità, l’obiettivo stagionale non è vincere questo torneo americano ma anche contro gli inglesi ci sono stati parecchi aspetti negativi. Soprattutto a centrocampo, va sottolineata la partita incolore di Andrea Poli.

L’ex Sampdoria è partito titolare nella posizione di mezz’ala destra, la sua preferita, ma non è quasi mai riuscito a entrare nel vivo del gioco. Sia in fase offensiva dove non ha brillato e dove sono mancati i suoi inserimenti in area, sia in quella difensiva, in quanto ha garantito pochissima protezione al pacchetto arretrato. Sinclair, Fernando e Kolarov hanno creato superiorità numerica da quella parte e Poli si è ritrovato in mezzo ai tre a vagare, senza quasi mai riuscire ad intercettare. Ovviamente la colpa non è solo sua, tutto il reparto ha faticato, siamo a fine luglio e le gambe ovviamente non possono ancora andare al meglio. Registriamo solo questa piccola involuzione dell’ex Sampdoria che anche contro l’Olympaicos non aveva brillato.

Il 14 rossonero nella scorsa disastrosa stagione era stato uno dei pochi a salvarsi, il suo riscatto definitivo era stato accolto con entusiasmo dai tifosi che hanno sempre apprezzato l’impegno e la duttilità dell’ex interista. La fiducia della società è stata ampiamente dimostrata, quella di Inzaghi è massima, adesso tocca a Poli far vedere che l’investimento fatto è stato azzeccato. Soprattutto in un ruolo chiave per questo Milan, che soffre l’assenza di capitan Montolivo e che se non dovesse riuscire a trovare un’occasione sul mercato dovrà per forza affidarsi a chi c’è già in rosa. E Andrea è sicuramente uno di questi.

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