Perché Cerci e perché Taarabt: ne arriverà (forse) soltanto uno

Il mercato rossonero è decollato, in attesa dei colpi finali: dopo aver blindato la porta con l’arrivo del madridista Diego Lopez, l’attenzione della società di via Aldo Rossi si concentrerà in queste ultime settimane dalla cintola in su. Adriano Galliani proverà ad accontentare i desideri di Pippo Inzaghi, il quale ha espressamente richiesto, oltre al tanto inneggiato esterno destro offensivo, anche un centrocampista di qualità in grado di sostituire capitan Montolivo, fuori fino a novembre.

Tra il ventaglio di nomi indicati per ricoprire la mattonella di esterno destro offensivo, il campo si è concretamente ristretto a due opzioni: Adel Taarabt, in questo caso si tratterebbe di un ritorno, e Alessio Cerci, l’esterno del Torino è l’emblema del giocatore richiesto da Inzaghi: mancino che gioca a destra, veloce, dotato di ottima tecnica, abile nell’uno contro uno e in grado di agire su entrambe le fasce. Non solo: Cerci, nell’ultimo anno a Torino, ha dimostrato di possedere anche un gran fiuto del gol, vizietto tanto caro al tecnico rossonero.

Il Milan ha fortemente bisogno di Cerci, della sua qualità della sua intraprendenza e della sua freschezza, ma, come è ormai noto da qualche anno, la società rossonera deve far fronte ad una scarsa disponibilità economica, destreggiandosi sugli ingaggi e puntando giocatori a basso costo di cartellino. In quest’ottica i 20 milioni richiesti da Cairo per Cerci sembrerebbero chiudere ogni possibile discorso per l’esterno granata. Sembrerebbero, appunto, perché vige un patto siglato tra Adriano Galliani e lo stesso Cairo, in virtù del quale la società rossonera dispone di una sorta di diritto di prelazione sul giocatore.

Pippo Inzaghi è in costante pressing su Cerci, nell’incontro di ieri a Forte dei Marmi, il titolare della panchina rossonera avrebbe chiesto ad Adriano Galliani uno sforzo economico da parte della società per prendere il giocatore. Ne sapremo di più la settimana prossima, per la precisione mercoledì, giorno del vertice ad Arcore: oltre all’a.d. rossonero, ospite di Berlusconi sarà pure Inzaghi. Dopo Forte dei Marmi, altro snodo cruciale per il mercato del Diavolo.

L’impressione, che lo stesso Adriano Galliani ha lasciato trasparire in questi mesi, è che il Milan abbia comunque vagliato diverse opzioni importanti, senza tralasciare possibili alternative a Cerci: la strategia, non troppo velata, della società di via Aldo Rossi è quella dell’attesa. Attesa di sviluppi. L’acquisto di Rami ne è l’emblema, in Casa Milan si augurano di ripetere l’operazione riportando a Milanello Adel Taarabt ad un costo decisamente inferiore alla prima richiesta di riscatto da parte del Qpr, fissata a 7 milioni di euro.

La volontà del Milan è chiara: riscattare Taarabt alla metà. Potrebbero essere ore decisive, slittato l’incontro di ieri, Adriano Galliani e Kia Joorabchian si sono dati appuntamento nella giornata di martedì, sempre a Forte dei Marmi, prima del summit di Arcore. La possibilità di riscattare Adel Taarabt è più che mai concreta, visto i costi e i margini della trattativa: a quel punto tramonterebbe definitivamente il sogno Alessio Cerci.

Ma i tifosi rossoneri sarebbero comunque entusiasti di poter riabbracciare un giocatore della classe di Taarabt. Il quale, dopo aver incendiato la manovra del Milan di Seedorf nella passata stagione, potrebbe tornare con un bagaglio già pronto di informazioni accumulate nel corso della sua breve esperienza a Milanello. A questo Milan servono come il pane il genio, il talento e l’intraprendenza di Taarabt: non appena gli verrà insegnato come stare in campo, diventerà un campione.

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