Conte: “El Shaarawy è completo, tecnico e veloce: può diventare un top-player. Balo? Prima l’uomo…”

Così cambio l’Italia“. Parola di Antonio Conte, intervistato da La Gazzetta dello Sport. Il CT della Nazionale, ieri a Milanello ha incontrato Filippo Inzaghi, è intervenuto anche su temi rossoneri, vicini e lontani.

Davvero significative le frasi su El Shaarawy: “El Shaarawy ora sta bene fisicamente, è tecnico, veloce, completo, può diventare top“. E su Balotelli: “Non ho preconcetti né favoritismi nei confronti di nessuno. Se andare in Premier sia una scelta positiva o negativa non so, ma so che chi arriva in Nazionale deve poi meritare di restare. Conta più l’uomo del calciatore. Io ho sempre puntato sugli uomini. Li valuto dai piedi al collo. Non guardo in faccia. Il talento viene dopo, prima devi metterti a disposizione del gruppo“.

Tutto il resto delle dichiarazioni: “Sacchi giocava con il 4-4-2 e noi alla Juve avevamo ancora il libero e il tornante. Ero contentissimo, ma mi venne subito un gran mal di testa. Ecco perchè io penso che l’Italia debba avere sistema e giocate memorizzati, come in un club. Quando ho cominciato a fare l’allenatore ho pensato a me stesso. Voglio dare a gente meno dotata tecnicamente la possibilità di soluzioni che consentano di inserirsi nel gioco. Convocazioni? La coperta è un po’ corta dovunque, esclusi i centrali. Ma l’organizzazione di gioco aiuterà.Tutti mi chiedono se ci saranno sorprese e io mi chiedo a cosa si riferiscano. Il gruppo è quello di Cesare, uno più uno meno in relazione alla mia idea di calcio. Anche perché, lo dico subito, non bastano due-tre minuti in A, o magari due goal in una partita. La Nazionale è un premio, qualcosa da conquistare. Non voglio stravolgere il bel lavoro di Sacchi e Viscidi, al quale affianco Sandreani. Deve esserci un certo modo di difendersi, i due attaccanti da far giocare vicini, oppure la ricerca di esterni offensivi che consentano di passare dal 4-4-2 al 4-2-4. giovani, soprattutto Under 21 e 20, devono essere il serbatoio della Nazionale ma devono meritarla. Nelle Under c’è un sistema definito, il 4-4-2 o il 4-2-3-1 nelle sue declinazioni. Ma per me contano più i principi dei numeri. E cioè voler fare noi la partita, essere corti, intensi, aggressivi, recuperare subito palla. La mia Juve è sempre stata propositiva. Il 3-5-2 è un’evoluzione offensiva del 4-2-4 perché attacca con cinque uomini invece di quattro“.

E ancora: “Ho un progetto a lunga scadenza. Ma rispetto alla Juve, che sugli esterni aveva un difensore e un centrocampista, mi piacerebbero due esterni che facciano male in attacco. Berardi deve crescere in pace. Candreva ovviamente è tra i papabili, così come Insigne. Il napoletano ha gran talento, è geniale nell’uno contro uno ma non è facile giocare nella propria città. A Pirlo parlerò nei prossimi giorni. Aveva dato l’addio, io ho un’idea ben chiara e voglio confrontarmi con lui.  Verratti è un talento, ha fatto un buon Mondiale, sono curioso di allenarlo e vedere dove può giocare. La mia idea è quella di avere un centrale e poi gente “di gambe” come Pogba, Marchisio e Vidal, che si inserisca e faccia due fasi. Vedo bene anche De Rossi centrale con la possibilità che, in fase difensiva, scali per comporre la difesa a quattro. Aver scoperto di poter essere il primo allenatore del Sud è uno dei motivi che mi hanno portato ad accettare l’incarico. Un motivo di orgoglio in più.  Il mio obiettivo è quello di fare capire che preferisco perdere in contropiede piuttosto che stare ad aspettare a metà campo ma, soprattutto, trasmettere amore per l’Italia che, con le sue quattro stelle, viene solo dopo il Brasile“.

Impostazioni privacy