Menez da “falso nove”, la nuova pazza idea di Inzaghi per l’attacco

In attesa del “colpo” del mercato rossonero Mister Inzaghi deve fare di necessità virtù. Ecco che, come confermato dalle sue stesse dichiarazioni di ieri sera, anche Jeremy Menez potrebbe rientrare nel novero degli attaccanti centrali del tridente da lui congegnato pe raffrontare la stagione. Certo, non una soluzione “usuale” viste le caratteristiche tecniche del trequartista classe 87′ francese, ma ancora all’opera nel suddetto ruolo il ragazzo lon dobbiamo vedere e valutare per bene.

A dire la verità sembra una soluzione presa un po’ per i capelli vista la non enorme disponibilità in rosa (Balotelli non è costante e Pazzini titolare ancora non lo abbiamo mai visto). Sicuramente una cosa è certa: ad Inzaghi le idee non mancano. Così come non manca la voglia di sperimentare, la stessa che nell’estate dell’acquisto di Pirlo dall’Inter fece venire l’idea ad Ancelotti di schierare l’allora ragazzino bresciano davanti alla difesa. Inutile dire cosa ne è stato da lì in poi di Andrea Pirlo e del Milan di Carlo Ancelotti.

Inzaghi stesso ha confermato che vede Menez per tutti i ruoli dell’attacco. Le sue dichiarazioni di ieri: “Ho preferito farlo giocare da falso nove perchè ha le caratteristiche. Sono contento di quello che ha fatto. Con la Juve giocherà dall’inizio e poi valuterò se farlo giocare con la Lazio. L’infortunio dopo due giorni di ritiro non ci voleva. Lo vedo ritrovato e per noi è un motivo per stare tranquilli”.

Nella storia del Milan recente, giusto per rimanere al Grande Milan di Ancelotti, ci sono anche storie di “adattamenti” per necessità riusciti un po’ meno bene di Pirlo in cabina di regia. L’esempio può essere quello dell’annata dopo la vittoria della Champions quando, con Ronaldo infortunatosi durante una sessione di “scherzi” (neanche di allenamento) con i compagni di squadra, il mercato della società fu talmente infimo da veder arrivare solo Digao, Ba, Pato (dal primo Gennaio) ed Emerson. La squadra ne risentì e nelle prime giornate di campionato, per la precisione nel corso della seconda sconfitta interna consecutiva (dopo quella con la Roma) contro l’Empoli, Massimo Ambrosini venne schierato da Carlo Ancelotti come attaccante centrale per sfruttare le sue innate doti di elevazione. Sicuramente una situazione di estrema difficoltà figlia di un mercato, quell’anno, inesistente, perlomeno per l’immediatezza dell’inizio del campionato. La storia ci ha dato comunque ragione con le vittorie in Supercoppa Europea e nel Mondiale per Club. E Inzaghi era parte di quelle indimenticabili spedizioni…

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