Muntari, oltre al cuore: serve una stagione di testa e gran costanza

Salvo sorprese dal precampionato (a proposito, questa sera i ragazzi scendono in campo al Mestalla di Valencia per affrontare la squadra della città del “murcielago”) la linea mediana di Filippo Inzaghi sarà composta da Nigel De Jong, Andrea Poli e…Sulley Muntari, con Bryan Cristante pronto a far vedere il suo talento nelle occasioni che il Mister avrà modo di concedergli. Sulley Muntari dicevamo. Il centrocampista ghanese prelevato nell’inverno 2012 a costo zero dai cugini dell’Inter si è dimostrato, nelle due stagioni e mezza disputate in rossonero, un ottimo rimpiazzo per i titolari, ma nulla di più. Un po’ il carattere irruento e, a volte, fuori luogo, un po’ la mancanza di costanza nelle prestazioni in campo hanno contribuito a non esaltarne le qualità, quelle si, impossibili da mettere in discussione.

La stagione scorsa è alle spalle, per la squadra intera così come per Sulley. Un Mondiale terminato nel peggiore dei modi con pugni, schiaffi e spintoni a delegati della Federazione e allenatore (fra lui e Boateng nel ritiro ghanese sembrava di essere nella nazionale di lotta greco-romana piuttosto che in una selezione nazionale calcistica) ha contribuito ad alimentare il malumore e i dubbi nei suoi confronti. Ma questo è l’anno zero. Mister Inzaghi lo preferisce a Saponara nel ruolo di centrocampista a sinistra e gli sta per affidare un compito importante: ricoprire il posto di De Jong fino al ritorno in squadra di Riccardo Montolivo. Saranno mesi fondamentali per lui e per la squadra intera per dimostrare prima a sé stessi, poi a tutti gli altri che il Milan è tornato e che non ci vogliono le vagonate di milioni di euro del Real Madrid o del PSG per costruire una squadra che si possa dire tale ma servono intelligenza, pazienza e una guida tecnica accorta e presente, cosa che al Milan con Filippo Inzaghi sta per fortuna accadendo.

Tornando a Muntari, non possiamo dimenticare che questo ragazzo sarebbe potuto diventare il simbolo della vittoria dello Scudetto del 2012 se gli arbitri e i guardalinee non avessero deciso di guardare da un’altra parte in una sera di febbraio del 2012… Con quel 2-0 a fine primo tempo forse due punti in più per i ragazzi ed un punto in meno per la Juventus avrebbero fatto la differenza a fine anno…Un’annata straordinaria la sua quell’anno, condita da gol e prestazioni eccellenti. Certo, un altro Milan con Ibra e Thiago Silva, ma così come Ibra, solo una settimana prima era una “pazza idea”, chissà che anche quest’anno gli ultimi giorni di mercato non rivelino sorprese altrettanto roboanti e spettacolari.

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