Tramonto di un leader mai nato

C’è ancora tanta amarezza per il pareggio di Empoli: si parlava già di 9 punti in 3 partite contro i toscani, il Cesena e il Chievo e invece già al Castellani si è consumato un mezzo passo falso.

Un primo tempo da incubo del Milan ha permesso agli uomini di Sarri di andare sul doppio vantaggio. Errori difensivi banali, da categorie inferiori e su tutte e due le reti empolesi l’indiziato numero uno è Daniele Bonera. L’ex Parma è stato preferito a Rami per sostituire l’infortunato Alex e ha giocato al fianco di Zapata. Ma la scelta di Inzaghi non è stata ripagata a dovere: malissimo nel primo tempo, preso in mezzo tra Pucciarell, Verdi e Tavano, molto ingenuo in occasione del primo gol e distratto durante la seconda rete quando ha scelleratamente deciso di seguire De Jong, mollando l’attaccante avversario solo davanti ad Abbiati.

Al Milan dal 2006, Bonera, insieme al portiere, è l’ultimo “senatore” rimasto a Milanello. Colui che dovrebbe insegnare i valori e il peso di questa maglia ai nuovi arrivati ma che alla fine dei conti non si è mai fatto sentire nello spogliatoio e in campo non ha mai trasmesso il carisma necessario. Ma la prestazione di Empoli ha decretato la fine, anche se l’inzio non c’è mai stato, della sua carriera da leader. Un’etichetta che non è mai stata nelle sue corde, ma che in questa stagione doveva diventare una prerogativa. Il 25 rossonero non ha mai fatto polemica, in questi anni ha sempre accettato il ruolo da comprimario senza mai fiatare e quando veniva chiamato in causa faceva il suo compitino senza strafare ma senza errori clamorosi. Questo inizio di stagione invece è stato pessimo, con Lazio e Parma ha sbagliato in diverse circostanze (l’espuslione al Tardini poteva costare un rigore per i gialloblu) e ieri contro l’Empoli ha messo in scena una delle più brutte prestazioni della sua carriera milanista. Incomprensibile come Adil Rami, inseguito tutta l’estate e al quale è stato chiesto di ridursi lo stipendio, non sia sceso in campo. Anche perché contro la Juventus lui e Zapata avevano dimostrato una buona solidità, tenuto conto dell’avversario. In più occasioni Bonera ha vestito la fascia di capitano, 187 presenze in 8 anni non sono tantissime ma sono comunque un tragardo importante. Il popolo milanista è però di palato fine, da anni è abituato a mangiare caviale, e un’altra prestazione così negativa rischierebbe di rovinare la stagione del numero 25.

Inutile comunque trovare un capro espiatorio per un pareggio che si poteva e si doveva evitare: qualunque sia la forza del Milan. Bonera ha sbagliato tanto ma non è stato l’unico colpevole di un primo tempo da mani nei capelli: il prossimo week end, arriva il Cesena, altra partita ‘facile’ sulla carta. Speriamo che la lezione di Empoli sia servita…

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