Si torna coi piedi per terra. Il Diavolo bloccato dalle neopromosse

Dopo la sconfitta dei rossoneri contro la Juventus, avevamo parlato, nel Borsino della scorsa settimana, di un Diavolo che comunque continua a regalare sensazioni e speranze positive. A una sola settimana di distanza sembra che dobbiamo parzialmente ricrederci, o almeno smorzare gli entusiasmi. Perché se con la Juve si poteva perdere, contro l’Empoli e il Cesena si doveva vincere e giocare anche meglio, soprattutto contro i Toscani. E invece i ragazzi di Inzaghi sono incappati in due pareggi consecutivi che hanno frenato le ambizioni dell’ambiente rossonero. Soprattutto quello di Empoli, dove la squadra è stata surclassata nel primo tempo dai padroni di casa, riuscendo a reagire nella ripresa, strappando a fatica un pareggio che, tuttavia, non rende giustizia all’impietosa prova dei rossoneri. A Cesena si sperava che il primo stop contro una neopromossa non venisse subito replicato. E invece di nuovo parità, con il rischio di perderla a causa dell’inferiorità numerica negli ultimi 20’. Quella di oggi è stata, comunque, una prova più convincente, ma la strada per tornare ad alti livelli sembra ancora molto lontana. IN RIBASSO.

La colpa maggiore è imputabile, è inutile fingere di non vedere, alla fase difensiva. Si badi bene che fase difensiva non significa difesa in senso stretto, né difensori. Parliamo della capacità della squadra di non lasciare spazi agli avversari e impedire loro che arrivino al gol, capacità, questa, che nel Milan è venuta a mancare in tutte le partite, se è vero che in nessun match ufficiale dall’avvio della stagione la compagine di Inzaghi è riuscita a portare a termine la gara con la propria porta inviolata. Si sa da tempo, però, che nella stragrande maggioranza dei casi, a portarsi a casa il campionato è la squadra che subisce meno gol, quella, quindi, con la miglior difesa. E i rossoneri, al momento, hanno la seconda peggior retroguardia della serie A, con ben 9 gol subiti in 5 match di campionato. Un’enormità a cui Inzaghi sembra non riuscire a porre rimedio. Se il capro espiatorio delle scorse debacle è stato Bonera, questi oggi non è sceso in campo, eppure la squadra è riuscita a prendere un gol, anche se probabilmente irregolare, e a rischiare di perdere la partita a causa dell’espulsione di Zapata. Se i centrali non sembrano mai essere all’altezza, è tuttavia da sottolineare come il centrocampo non dia per niente una mano. Nonostante la qualità non sia la caratteristica base dei nostri mediani, il loro dinamismo non riesce comunque a porre un freno a una fase difensiva che fa acqua da tutte le parti. Da troppi anni ormai. IN RIBASSO.

Cambiamo completamente argomento e parliamo della questione stadio. In settimana era previsto un incontro tra Barbara Berlusconi ed Erick Thohir per parlare di questo argomento e l’incontro c’è stato. Il problema è che si è concluso con un sostanziale nulla di fatto. Mesi fa si parlò del 2019 come data per una nuova casa. Adesso, invece, sembra bisognerà aspettare almeno il termine di Expo per saperne qualcosa di più. Per cui, i due dirigenti, consapevoli di dover condividere lo stadio ben oltre la finale di Champions 2016, hanno provato ad abbozzare lo schema di una futura convivenza. C’è stata condivisione sugli interventi immediati, ossia i lavori al primo anello arancio, il rifacimento dei servizi igienici, l’ampliamento del museo e gli standard per bar e ristorazione. Da parte rossonera si è poi discusso sul progetto di show all’americana prima e durante la partita, con possibilità di concerti in questi archi temporali. L’idea è stata giudicata positiva da Thohir, che ha poi esposto il proprio progetto, quello di uno stadio da 56mila spettatori, con l’abbattimento del terzo anello e la costruzione, al suo posto, di nuovi palchi e salottini da vendere alle aziende. Insomma, tra i dirigenti delle due società le intese sono sembrate ampie. Il problema che di stadio nuovo non se ne parlerà ancora per anni. STAGNANTE.

Unica vera notizia positiva della settimana è stato l’ennesimo successo in goleada della Primavera di Christian Brocchi, che ha travolto il Pescara per 4-0. Quella dei giovani rossoneri è finora una marcia trionfale, con 9 punti in tre partite, 10 gol fatti e nessuno subito. La sfida contro gli abruzzesi è stata più ricca di emozioni di quanto non mostri il risultato, con il Pescara protagonista di un buon avvio. Ma la squadra di Oddo non ha potuto nulla di fronte al superbo momento di forma dell’attacco rossonero. Insomma, una prova di grande carattere, sostanza ed efficacia. Il Milan, almeno quello dei giovani, va a gonfie vele. IN RIALZO.

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