Mattia, dove sei?

Quello che sembrava essere uno dei punti di forza principali della rosa del Milan, ormai sta diventando a tutti gli effetti un punto di domanda. Richiesto da squadre importanti a livello internazionale, considerato uno di quelli dal futuro glorioso e assicurato, tutelato dalla società come un patrimonio da far giocare e crescere, Mattia De Sciglio sta attraversando un pessimo periodo di forma, risultando uno dei più negativi di questo primo scorcio di stagione. Dopo la prima giornata saltata per squalifica contro la Lazio, infatti, sono arrivate 3 gare da titolare: prove assolutamente insufficienti.

Inzaghi lo considera inamovibile nel suo scacchiere tattico e non potrebbe essere altrimenti per uno che ha esordito a 18 anni in Champions League e due stagioni fa strabiliò tutti con le sue prestazioni esaltanti, con la sua duttilità tattica estremamente efficace. Nel 2013/2014, però, i continui acciacchi ed infortuni ne hanno limitato sia le presenze che il rendimento. Un altro problema al Mondiale lo ha tenuto lontano dal campo per le prime due gare e, rientrato per la terza, non convinse per nulla, ma perfettamente in linea con tutti i suoi compagni. Il Milan in estate ha rifiutato tutte le avance pervenute e ha deciso di puntare in maniera decisa su di lui.

Queste prime uscite stagionali di Mattia, però, sono state preoccupanti. Colpevole contro il Parma, autore tra le altre cose di quello sfortunato (ma complice) autogol in cui si è fatto male Diego Lopez; nascosto anche con la Juventus anche se contro i bianconeri ci può stare, male l’altra sera ad Empoli dove ha molte responsabilità sul gol di Pucciarelli, il secondo dei toscani. De Sciglio continua ad essere troppo timido in fase avanzata, sono state pochissime le volte in cui è arrivato sul fondo ed è riuscito a mettere cross in area di rigore, ma soprattutto sta sbagliando tanto, anzi tantissimo, in fase difensiva, quella che fino ad adesso era stata la sua peculiarità migliore.

La domanda, quindi, sorge spontanea: cosa succede? Normale è che, essendo ancora a settembre ed alla quarta giornata di campionato, il terzino rossonero ha tutto il tempo per rifarsi e tornare ad essere quello di due anni fa (e noi ce lo auguriamo vivamente), ma al momento dubbi e perplessità regnano sovrani. Si tratta solo di un periodo no? La condizione fisica non è ancora ottimale e bisognerà attendere tempi migliori? Le continue voci di mercato che lo davano vicino a squadre importanti e blasonate (Real Madrid ed Arsenal su tutte) lo hanno distratto e psicologicamente portato altrove? La sua posizione naturale è a destra e a sinistra è solo adattato? Le opzioni sono tante, ma adesso è arrivato il momento di svegliarsi

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