Giaccherini: “Non mi aspettavo la chiamata di Conte. Il calcio in Italia…”

Per lui, uno dei gladiatori della “prima Juve” di Antonio Conte, quella del gol di Muntari per intenderci, quest’estate è stata un’estate tranquilla, al riparo dai vortici del mercato, ma non in toto. Il Milan ha chiesto informazioni su di lui al Sunderland, si è mosso, come tutti sappiamo, per cercare quell’ala destra in grado di rientrare sul sinistro e calciare in porta. Un interesse che però alla fine non si è concretizzato in un qualcosa di fatto, consentendo ad Emanuele Giaccherini di tornare nel campionato italiano. Lo stesso Giaccherini  tiene a precisare: “Non mi sono pentito di essere andato al Sunderland. Il primo anno non è stato da buttare. Non penso che andare all’estero abbia influito sulla mia mancata convocazione al Mondiale”. Sul mercato, e sulle italiane in particolare: “Non ho ricevuto nessuna chiamata. Ho altri due anni di contratto. La Serie A è sempre fra i campionati più importanti al mondo, anche se negli ultimi anni ha perso un pò di valore”.

Come ricetta per “salvare” il calcio italiano anche Giaccherini ha la sua idea: “Bisognerebbe ricominciare a portare i calciatori italiani in prima squadra, anche se riconosco che non sia facile”. Ovviamente le domande sulla Nazionale e sul suo nuovo (ex) allenatore Antonio Conte non mancano: “Ho trovato il mister carico, determinato, entusiasta e con grande voglia di vincere. L’ho trovato uguale a come l’avevo lasciato”. L’avversario della prima partita delle qualificazioni dell’Italia sarà la Norvegia, che la Nazionale affronterà domani ad Oslo. Sul match di domani: “La Norvegia è una squadra tosta, l’abbiamo vista contro l’Inghilterra. Dobbiamo dimostrare di essere i più forti”. Sui dubbi, invece, che accompagnano le scelte di Conte, Giaccherini si sofferma sulle proprie condizioni fisiche: “Non mi aspettavo la chiamata perché avevo un piccolo stiramento. Sono guarito e Conte mi ha subito convocato”.

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