Mister, forse c’è qualcuno che ha bisogno di rifiatare: anche Menez

Una delle note positive di questo primo scorcio di stagione. Uno che è arrivato a parametro zero, riconosciuto per la sua classe ma anche per la sua incostanza e la sua condizione fisica non ottimale. Jérémy Menez si è preso il Milan sul campo, si è preso il posto da titolare e, forse, ha già aperto una breccia nel cuore dei tifosi rossoneri.

Contro la Lazio, alla prima di campionato, ha subito illuminato San Siro con le sue giocate, firmando anche la prima rete su rigore; contro il Parma lo show continua, arriva una doppietta (il secondo gol è qualcosa di magico); poi viene la Juventus e il Milan, tutto, viene letteralmente bloccato dalla Vecchia Signora: Menez si vede a sprazzi, lotta e chiede un rigore sul finire del match.

Segue la trasferta al Castellani, partita che si complica e non poco per i rossoneri, che partono impacciati ma alla lunga ne escono e nel secondo tempo proprio il francese scocca il tiro che può valere il 2-3 ma la traversa gli nega la gioia del gol. Infine, Cesena: un Menez un po’ in ombra, non incisivo né decisivo, come tutto il reparto offensivo: a segnare è un difensore, Rami.

Dopo cinque partite, le ultime tre giocate nell’arco di una settimana, forse è arrivata l’ora di far rifiatare qualcuno, magari proprio lui, il talento transalpino Menez. La sua presenza in campo è fondamentale, su questo non ci sono dubbi; ma dopo aver giocato molti minuti, la lucidità può venir meno: ieri al Manuzzi il vero Menez si è visto solo a sprazzi, molte le palle perse e alcuni i passaggi sbagliati. Un appello al mister Inzaghi potrebbe proprio essere questo: dare un po’ di riposo al francese, rilanciando chi scalpita dalla panchina (un esempio: El Shaarawy). E perché no, Menez potrebbe sempre giocare, ma in partita in corso: un’arma ancor più tagliente.

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