Bellinazzo (Il Sole 24 ore): “Questione stadio, Milan e Inter dovranno prendere una decisone”

Forse inaugurare uno stadio nuovo porta fortuna, forse le squadre di serie A dovrebbero seguire l’esempio della Juventus che da quando (ormai tre anni fa), ha aperto i battenti della sua nuova casa non si è più fermata. Dopo l’inaugurazione del club bianconero infatti, le majors del campionato italiano hanno pensato di seguire le orme della Vecchia Signora. L’ha seguita la Roma, con un progetto del tutto innovativo per lo stadio che dovrà ospitare tutti i sostenitori della Magica; e ci stanno pensando anche le milanesi, Milan e Inter. Non più tardi del 26 settembre infatti, Erik Thoir e Barbara Berlusconi si sono incontrati per decidere il futuro della dim0ra milanese del calcio, San Siro. E’ stato il giornalista de Il Sole 24 ore, Marco Bellinazzo, a rivelare a gianlucadimarzio.com quanto incida il costo dello stadio sulle due storiche rivali.

Milan e Inter devono decidere cosa fare da grandi rispetto alla gestione dello stadio. Ad oggi, il costo d’ affitto di San Siro per le due squadre è di 4 milioni a testa, cifre notevolmente superiori a quelle delle altre squadre di Serie A. Arrivare all’ammodernamento di San Siro è fondamentale: in parte questo processo è già stato avviato, tanto è vero che ospiterà la finale di Champions League nel 2016, ma bisognerà rivedere completamente la struttura. Sia in termini di capienza, riducendola, sia sviluppando tutta l’area hospitality. E’ già stato fatto molto, ma si deve fare di più perché si lavora su una struttura che ha decenni di vita”.

E ancora: “Che le due squadre continuino a convivere potrebbe essere funzionale almeno nel medio-periodo, sfruttare al meglio lo stadio potrebbe garantire nell’immediato un ulteriore aumento dei ricavi. I progetti vanno in questa direzione: si deve decidere se continuare e per quanto continuare questa convivenza, chi resterà a San Siro e chi avvierà il processo di costruzione di un nuovo stadio. Questi passi sono fondamentali, pensiamo ad una squadra come il Napoli che, viste le condizioni del San Paolo ed il mancato intervento in questi anni, perde ogni anno circa 15 milioni di euro di possibili introiti. E’ uno dei problemi principali del calcio italiano”.

Così, a proposito di quanto incida la costruzione nel fair play finanziario: “La legge di stabilità del 2014  ha previsto un iter accelerato e la possibilità di incentivare i privati negli investimenti in queste strutture: è un buon viatico per realizzare dei progetti importanti. A Roma siamo già nella fase avanzata per quanto riguarda la procedura di approvazione degli enti locali, da altre parti siamo più indietro. E’ chiaro che le società italiane devono procedere a questo tipo di investimento, magari sacrificando per qualche stagione il proprio rendimento sul campo e concentrandosi sugli investimenti infrastrutturali. L’esborso sarebbe importante, ma c’è un aspetto da non sottovalutare: i costi, o gran parte di essi,  legati alla costruzione dei nuovi stadi, sono considerati virtuosi dalla UEFA e quindi non se ne tiene conto nell’applicazione del fair play finanziario. E’ un vantaggio contabile da sfruttare”.

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