“Un mio ritorno in Italia da allenatore? No, io ho ancora un contratto con il Milan, quindi…”. Parole di Clarence Seedorf che, come riporta Gazzetta.it, rompe il silenzio e torna a palare intervenendo alla conferenza Respect Diversity, un progetto della Uefa in tema di lotta al razzismo e alle discriminazioni.
“È triste vedere che ci sono pochissimi allenatori neri. Degli ex giocatori di colore, quanti sono diventati allenatori?”. L’olandese, anche se per pochi mesi, è uno di questi e, come lui stesso ha ricordato, da contratto lo sarà ancora per due anni.
Non solo il suo futuro, ma anche quello di una nuova e tanto agognata cultura sportiva: “Il terzo tempo lo aveva iniziato a fare la Fiorentina, poi non so perché non lo ha più portato avanti. Credo che debba essere un obbligo come nel rugby, cambia anche tanti approcci psicologici. Con un protocollo diverso obblighiamo tutti ad accettare la sconfitta, in tre minuti devi stare là a dare la mano all’avversario perché la partita è finita. Sarebbe un’evoluzione culturale del calcio e un’educazione verso chi ci guarda”.