A.A.Alex cercasi leader difensivo. E’ il brasiliano l’uomo giusto?

Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Esattamente tre mesi fa, il Milan annunciava l’acquisto a parametro zero di Menez e Alex dal PSG. Il primo ha sorpreso un po’ tutti; che fosse un giocatore di qualità in tanti lo ricordavano. Con la maglia della Roma infatti aveva fatto vedere cose interessanti, ma l’aria parigina respirata la scorsa stagione, deve averlo davvero ispirato. A Milanello è arrivata una mezzapunta più tecnica e più vivace di quanto ci si potesse attendere.

Alex al contrario va ancora decifrato. Era nel mirino dei rossoneri fin dai tempi di Ancelotti, giunto alla corte del Diavolo 32enne, quasi fuori tempo massimo, ha avuto diverse difficoltà durante la preparazione. Un fisico possente come il suo, fatica più di altri nelle primissime battute e durante le amichevoli estive questo aspetto era evidente. Spesso in affanno anche contro avversari poco quotati, non ha dato una buona impressione di sé.

Alla prima ufficiale contro la Lazio, ha però spazzato via tutti i dubbi. Insuperabile sulle palle alte e autorevole in fase d’impostazione. L’autorete sul 3-0 un incidente del tutto casuale. Sul breve, l’impaccio delle settimane precedenti, è apparso solo un brutto ricordo. Poi però è arrivato lo stop per un problema all’adduttore nel secondo tempo pazzo del Tardini. Due settimane out per rientrare a Cesena, domenica scorsa, dove si è fatto trovare pronto, giocando gli ultimi quindici complicati minuti del Manuzzi.

Col Chievo ci si aspetta che giochi dal primo minuto presumibilmente in coppia con Rami. Una ‘prima volta’ che i tifosi milanisti aspettano da tempo. Molti davano quasi per scontato che fossero proprio loro due i titolari al centro della difesa ed invece si è dovuti arrivare alla sesta giornata per vederli assieme, con una serie di infortuni, squalifiche e strafalcioni altrui che hanno indotto, se non obbligato Inzaghi, a questa scelta.

Lo stopper di Rio de Janeiro ha tutte le caratteristiche per poter diventare presto un leader della retroguardia. Una carriera importante e qualità umane sottolineate anche da Carlo Ancelotti in persona, durante l’esperienza comune al Paris. L’emorragia di gol subiti va fermata già sabato sera, per acquistare consapevolezza e tranquillità. La crescita della squadra, passa innanzitutto da qui.

Twitter: @fabryvilla84

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