Parla Essien: “Inzaghi mi ricorda Ancelotti. Vorrei sempre giocare, obiettivo Champions. E Seedorf…”

Queste le dichiarazioni rilasciate da Michael Essien, centrocampista del Milan, intervistato da Milan Channel, Sky Sport e Repubblica.

Sul caso ebola: “Sto guardando la Tv e mi squilla il telefono, è il dottor Tavana. Leggo. ‘Cosa vorrà a quest’ora?’ Rispondo. Mi dice: ‘Su internet qualcuno dice che hai l’ebola. Ma non è vero, giusto?’. Scoppiamo a ridere. Poi mi chiama anche Riccardo Coli, il nostro capo ufficio stampa: ‘Sta girando una mia dichiarazione in cui dico che siamo affranti per la tua malattia, ma ovviamente è tutto falso’. Rido di nuovo, poi però mi chiama mia mamma allarmata e mi chiede come sto. Adesso io e i miei legali stiamo vedendo cosa fare. Studiamo la situazione e faremo causa. Se sarebbe giusto non giocare le fasi finali della Coppa d’Africa in Marocco? In effetti saremmo tutti esposti a un pericolo. Se qualcuno si porta dietro la malattia rischia di infettare tutti, una vera epidemia. Non spetta a me prendere questa decisione, ma il rischio c’è per cui sì, il calcio potrebbe fermarsi, anche se in Ghana non c’è ancora stato nessuno caso di ebola“.

Obiettivo Milan: “La scorsa stagione è stata difficile per noi, ora però è tutto diverso e le cose vanno decisamente meglio. Dobbiamo riportare in alto il Milan, il nostro obiettivo è arrivare tre le prime tre, lotteremo per raggiungere questo traguardo. Come tutti, mi piacerebbe partire dall’inizio in tutte le partite. Non so se a Verona sarò titolare, ma io sono sempre pronto e disponibile. Accetto serenamente tutte le decisioni dell’allenatore“.

Su Inzaghi: “Mi piace molto come allenatore, è una persona che ci fa anche divertire e ci fa andare in campo liberi di esprimerci. Anche per questo stiamo dando il nostro meglio. Ho avuto tanti allenatori nella mia carriera e forse Inzaghi mi ricorda un po’ Ancelotti, che mi ha allenato al Chelsea: anche lui ci lasciava liberi di esprimerci in campo ed è proprio quello che sta facendo Pippo. Credo che sia la cosa giusta da fare“.

Su Mourinho: “È sicuramente uno dei migliori. Siamo in ottimi rapporti. Ma almeno lui non mi ha chiesto niente dell’ebola, parliamo solo di calcio“.

Su Seedorf: “Mi mandò un messaggio prima di andarsene, ci sentiamo ancora. Del resto il destino degli allenatori è così: a un certo punto vanno via“.

Su Menez: “Mi ha sorpreso, lo conosco da quando giocava in Francia, poi l’ho seguito alla Roma e al PSG. Jeremy può crescere ancora molto, è davvero un top player“.

E su Balotelli: “Magari deve migliorare qualcosa negli allenamenti. Mario è una brava persona, siamo grandi amici, ci conoscevamo già prima di incontrarci qui. Lui poi ha lasciato il Milan, ma sono sicuro che avrò un grande futuro. Deve lavorare ancora tanto per migliorare, ma ha tutte le qualità per essere un grande“.

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