La Figc blocca l’iscrizione all’ Optì Poba, la squadra contro il razzismo e contro Tavecchio, ecco i motivi

Nata per avviare un nuovo modo di fare integrazione, la “Optì Poba”, squadra di calcio di Potenza composta solo da rifugiati politici, continua a far parlare di sè. La Figc ha infatti bloccato la sua iscrizione al campionato di Terza Categoria proprio a causa del nome del club, chiaro riferimento alla gaffe di Tavecchio. “Crediamo non sia giusto usare quel nome”, ha spiegato il presidente del comitato regionale Figc.

“Ho detto a Giuzio (il ragazzo che ha fondato la squadra) che non poteva usare quel nome in un campionato Figc – ha precisato Piero Rinaldi alla Gazzetta dello Sport -. Mi dispiace moltissimo, l’iniziativa potrebbe essere un fiore all’occhiello per la federazione, ma crediamo non sia giusto usare quel nome. Così non ci interessa”.

Iniziativa bocciata, dunque. Ma il progetto va avanti ugualmente. La “Optì Poba”, infatti, prenderà parte a un campionato Opes, un ente che organizza tornei amatoriali. “Non faremo la Terza categoria, ma un torneo amatoriale – ha spiegato Giuzio -. Per due motivi: uno economico, l’altro federale”. Poco male. I rifugiati di Potenza, infatti, non sono disposti a cambiare il nome della loro squadra. E poi sul tavolo di Fiona May, consigliere Figc per l’integrazione e le politiche contro le discriminazioni razziali, dovrebbe essere già stata recapitata la pratica “Optì”. Chissà che non ci arrivi una svolta clamorosa.

 

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