Pippo, un progetto coinvolgente. Ma non mancano gli esclusi…

Ormai non ci sono più dubbi: pur con le sue crepe, pur con i suoi evidenti difetti per ciò che riguarda la fase difensiva il progetto di Pippo Inzaghi entusiasma e convince. Piace ai tifosi, finalmente presi per la gola da un gioco offensivo spumeggiante e individualità all’altezza. Piace, soprattutto, anche ai giocatori stessi,capiti e valorizzati come in quel di Milanello non accadeva da anni.

Eppure, nonostante quanto affermato in precedenza, qualcuno di scontento c’è. Le situazioni di Agazzi, Albertazzi e Mexes e Niang seppur per motivi diversissimi, sono ormai note ai più da molto tempo. Tutti loro, infatti, non partivano con i favori del pronostico e sapevano bene che aver una maglia da titolare o anche più semplicemente giocare qualche spezzone di partita sarebbe stato affare assai complicato.

Un discorso a parte, invece, lo meritano i tre esclusi illustri: Pazzini, Armero e Essien. Per loro, in origine, lo spazio poteva, doveva esserci e si stanno trovando a fare i conti con una situazione tanto pesante quanto inaspettata. Il primo, chiuso da Torres e da un attacco modellato su giocatori dalle caratteristiche completamente differenti dalle sue, ha sempre pochi minuti a disposizione e non riesce ad incidere. Altrettanto critica la situazione del terzino colombiano, che si sta trovando suo malgrado ad assistere da spettatore alla miglior stagione di sempre di Ignazio Abate. Ultimo, ma non meno importante, il centrocampista ex Chelsea sempre più oggetto misterioso.

I tre non hanno mai fatto mistero di voler giocare di più. A questo punto le strade percorribili non sono che due: restare per provare, non senza difficoltà, a convincere Inzaghi oppure viaggiare verso lidi più sicuri?

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