La metamorfosi del numero 9: uno era poco, però tre sono troppi

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel  pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

C’è stato un momento, nell’estate appena passata, nel quale il Milan si è ritrovato ad avere un solo ed unico attaccante: Giampaolo Pazzini. La cessione, più o meno improvvisa, di Mario Balotelli aveva lasciato l’ex giocatore di Atalanta, Fiorentina e Inter padrone della sorte realizzativa della squadra. Tra un’amichevole e l’altra, per dargli fiato, Inzaghi ha lanciato il falso nueve made in Milanello, Jeremy Menez, scoprendo un po’ per caso di trovarsi per le mani un’arma letale, in grado di non dare punti di riferimento alle difese avversarie. Nel frattempo Galliani ha piazzato il colpo Fernando Torres, sperando nella rinascita di un vero numero 9, di primo pelo e respiro internazionale.

E ora? È arrivato l’autunno e a 6 giornate dall’inizio del campionato, questa la situazione: il minutaggio di Pazzini è al di sotto di ogni aspettativa, Torres fatica a entrare nei meccanismi di gioco in più la forma fisica è ancora una lontana parente, infine c’è Menez che rende in ogni posizione di campo ma che al centro farebbe ritrovare spazio anche ad El Shaarawy. Impossibile non insistere con l’investimento (almeno nell’ingaggio) di Torres, funzionale e intelligente spostare Menez.

Ecco allora che il più penalizzato della truppa è proprio il Pazzo, colui che in estate sperava e credeva di aver trovato terreno fertile col maestro Inzaghi. Per lui, quel contratto in scadenza nel giugno 2015, potrebbe essere la più facile via d’uscita verso nuove e più coinvolgenti avventure. A gennaio senza dubbio ci penserà e come lui anche il Milan che ha l’ultima occasione per monetizzare una risorsa che fin qui ha dimostrato di non voler sfruttare.

Twitter: @arisiro92

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