Aggressività e duttilità super: col Chievo è tornato il Milan di Pippo

Il Milan ritrova San Siro e ritrova la vittoria che mancava dal pazzo 4-5 di Parma alla seconda giornata. Contro un Chievo compatto e aggressivo non era facile fare bottino pieno ma un secondo tempo giocato ad alti livelli ha permesso al Diavolo di superare gli uomini di Corini grazie alle reti di Muntari e alla splendida punizione di Honda che diventa il capocannoniere milanista con 4 reti.

La partita conto i veronesi chiude il primo mini ciclo della stagione e fa già stilare dei primi indicativi bilanci. 11 punti su 18 disponibili in queste prime sei giornate sono un percorso accettabile: forse potevano e dovevano essere almeno due, se non addirittura quattro in più visto il calendario ma una partenza così positiva erano anni che non la si vedeva. Quello che resta di questo primo scorcio di stagione è la ricerca del gioco e la voglia di comandare la partita attraverso un possesso palla continuo. Tranne che contro la Juventus nelle altre partite il Milan ha sempre fatto la partita, cercando di arrivare in porta con azioni manovrate. L’altro dato importante è la duttilità e la grande vena realizzativa del reparto d’attacco. In avanti i rossoneri hanno moltissime soluzioni, possono variare a seconda dell’avversario e anche a partita in corso e con giocatori come Menez e Bonaventura c’è la possibilità di fare più moduli: Jack può fare l’esterno alto o la mezz’ala e il francese ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche come “falso nueve”. E’ una squadra a volte sbilanciata ma divertente e frizzante i 13 gol sin qui segnati sono il frutto del grande lavoro che Super Pippo sta facendo. In attesa delle partite di oggi ci si può rilassare e godersi il miglior attacco del campionato

Una vittoria che fa tornare un po’ quella serenità, minata dopo i due pareggi contro Empoli e Cesena, e che permetterà alla squadra di lavorare duramente in queste due settimane di sosta in vista della delicatissima trasferta di Verona, contro l’Hellas. Il Milan ci arriva con solo una sconfitta alle spalle e con la consapevolezza che se vuole arrivare terzo deve fare di più ed essere più concentrato ma che la strada tracciata da Inzaghi, fatta da entusiasmo e cattiveria, è quella giusta.

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