Il samurai biondo lancia il Diavolo: da fatal Verona a splendido Milan

Il Milan espugna il Bentegodi e batte l’Hellas  1-3, compiendo una piccola impresa. Si perché vincere in casa di una delle realtà più belle e collaudate della serie A senza il centrocampista più carismatico, De Jong, e senza il miglior giocatore di questo inizio, Menez (che è entrato solo nel finale) allora si può davvero parlare di impresa.

Inzaghi schiera il Diavolo con il 4-3-3 con Essien regista basso e Muntari e Poli ai suoi lati. In avanti chance dal primo minuto per l’arrabbiato El Shaarawy, Torres e Honda. I rossoneri giocano una gara di grande personalità, soffrono e affondano il colpo con le armi migliori: la velocità, il cambio di gioco in contropiede. Dopo lo sfortunato autogol di Marques che sblocca la gara, ci pensa Honda con una doppietta a chiudere i conti. Inutile il gol di Nico Lopez nel finale. La partita di Verona lascia ad Inzaghi un numero 10 sempre più leader, sempre più bomber, 6 gol in 7 partite, giocate mai banali, un’intesa con Abate che fa vacillare ogni terzino. Keisuke è sicuramente la sfida più bella vinta dal nuovo mister. Sul fronte opposto dell’attacco era attesa da molti la prova di El Shaarawy che non ha deluso le aspettative. Per il Faraone uno splendido assist per il primo gol di Honda, tanta corsa, sacrificio e accelerazioni micidiali. Nel finale non ha preso bene la sostituzione, forse Inzaghi poteva fargli finire il match ma con queste prestazioni il 92 uscirà sempre meno. Una notazione doverosa anche per Cristian Abbiati che sul risultato di 0-1 ha compiuto due e veri propri miracoli su Toni e Ionita, che hanno salvato il Milan. Dopo le molte critiche, ingiuste e irrispettose, il portiere rossonero ha risposto come sempre sul campo, senza alzare la voce e facendo quello che gli riesce meglio. Sulla scala delle note negative troviamo ancora una volta Fernando Torres, che come con Chievo, non è riuscito a graffiare. Chiaramente lui è un finalizzatore, senza palloni invitanti è difficile fare il suo gioco però sembra ancora un corpo estraneo. La voglia non manca, così come la fiducia di Super Pippo, ma l’attaccante viene giudicato per i gol e lui in questo momento riesce a creare pochissimo.

14 punti comunque sono un ottimo bottino, quarto posto a una sola lunghezza dalla Samp. Vincere a Verona contro gli uomini di Mandorlini non sarà facile per nessuno. Questo Milan è finalmente una squadra, matura e consapevole di dove può arrivare. Con il sogno di quella musichetta sempre stampato in testa…

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