Torres in dubbio, Menez sempre “in mezzo”: l’attacco è un rebus

Tornare ad esibire un attacco scoppiettante, rimasto povero di botti ormai da diverse settimane. E’ questo il primo desiderio di Filippo Inzaghi a pochi giorni dalla sfida di San Siro con l’Udinese. L’allenatore non ha ancora deciso il modulo giusto per domenica e, a seconda se sarà 4-3-3 o 4-2-3-1 (o magari il 4-4-2), cambieranno i giocatori offensivi. E le esclusioni.

Tutto o quasi ruota attorno a Fernando Torres, l’uomo del momento ma solo per i problemi irrisolti messi in mostra fino adesso. In questo senso, spiega La Gazzetta dello Sport, l’Udinese potrebbe essere l’avversario perfetto per sbloccarsi. L’esempio si chiama Di Natale, la cui storia di gol in Serie A iniziò ad Empoli. E proprio in questo stadio, lo scorso 23 settembre, El Nino ha messo a segno il primo ed unico sigillo con la maglia del Milan. Difficile sbilanciarsi sulla sua presenza in campo o meno, dipenderà dallo schieramento. Se si tornerà alla base classica, fissata su misura per El Shaarawy, allora lo spagnolo andrà in panchina e lascerà spazio al più moderno Menez, fedelissimo di SuperPippo, da falso nove. Una soluzione mai ideale e mal digerita dal presidente Silvio Berlusconi (oggi a Milanello). Discorso diverso per gli esterni: El Shaarawy, Honda e Bonaventura si contendono due posti. Se invece verrà ribadita la stessa “sigla” del derby, il posto per una prima punta ci sarà sicuramente. Torres in pole, ma attenzione a Pazzini, in rampa di lancio almeno per dare fastidio fino alla fine nelle scelte.

Da primo a terzo in classifica (a pari merito con Roma e Lazio), l’attacco rossonero deve risvegliarsi al più presto. A Milanello si studia la medicina migliore, alternative comprese. Non si chiede a nessuno di fare “il Di Natale”, basterebbero dei gol-vitttoria, assenti da più di un mese (Verona-Milan). Ah, lì il modulo era il 4-3-3 con Torres titolare.

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