La liberazione del gol: il Faraone si riprende Milan e Nazionale

L’attesa per un gol può diventare snervante e fastidiosa, non immaginiamo quanto possa esserlo se quel gol tarda fin troppo ad arrivare: per esempio, non segnare da 622 giorni. Cosa potrà mai significare? Bene, Stephan El Shaarawy ha provato tutto questo ieri sera a Marassi, precisamente al minuto dieci del primo tempo:  galoppa sulla fascia sinistra fino ad arrivare al limite dell’area doriana per poi scagliare un bellissimo tiro a giro: grandiosa realizzazione, degna dei fuoriclasse.

Gli istanti seguenti sono emozionanti, per lui e per tutto il popolo rossonero. Il Faraone esulta in ginocchio, piangendo: quasi una catarsi, una liberazione figlia di una maledizione che stava cominciando a minare le sue certezze e chissà, il suo futuro. Questo gol vale tanto, può davvero significare il punto di svolta per la sua stagione: una gioia che desiderava fortemente e che meritava dopo mesi lontano dai prati verdi e soprattutto lontano da emozioni così forti.

El Shaarawy non si è fermato solo alla splendida rete, anzi, ha corso tanto, aiutando i compagni in fase di ripiego e rendendosi pericoloso quando possibile; insomma, una prestazione da incorniciare, per altro davanti al ct della Nazionale Antonio Conte, presente a Marassi: un messaggio chiaro inviato dall’attaccante milanista, proprio la sera prima delle convocazioni in vista di Italia-Croazia. C’è chi dice che nel post partita il Faraone è stato visto uscire dallo stadio con la borsa della Nazionale: un’evidente testimonianza?

Samp-Milan non era solo una difficile sfida per la squadra di Inzaghi: effettivamente visto dalla prospettiva di El Shaarawy, poteva anche essere considerato una sorta di mini derby per lui in quanto ex genoano; l’occasione da sfruttare era troppo ghiotta quindi, il piatto era quasi servito: Conte in tribuna, un Marassi blucerchiato e… l’ultimo tocco: il gol, che finalmente è arrivato. La serata perfetta del Faraone.

(foto tratta da Sportmediaset.it)

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