Galliani a SM: “Per Sacchi porte aperte. Mexes incazzato, meglio così. Brozovic non lo conosco…”

Dal nostro inviato in via Rosellini a Milano, Christian Pradelli

Arrivato in Lega Calcio per l’Assemblea Ordinaria, in programma alle 12, Adriano Galliani, AD del Milan, ha risposto alle domande della stampa presente. Queste le dichiarazioni a SpazioMilan.it.

Derby e calendario: “Ormai è il passato, dobbiamo pensare alla partita di domenica contro l’Udinese che è altrettanto importante. Fino a Natale abbiamo quattro partite toste contro squadre che stanno nella parte sinistra della classifica. Giocheremo contro Udinese, Genoa, Napoli e Roma. Sono quattro impegni belli tosti e speriamo di far bene”.

Su Torres: “Continuo a pensare che abbia ancora dei problemi alla caviglia e che questo infortunio non gli abbia ancora permesso di essere al 100%. Lui è un campione, con un po’ di pazienza tornerà a farlo”. E su Pazzini: “Non lo so se toccherà a lui domenica. Se chiedete a Inzaghi è meglio. Pazzini non ha mai chiesto di andar via e nessuno ha mai voluto cederlo”.

Su Sacchi: “Io sono anni che spero che Arrigo collabori con noi. Emotivamente, lui non è mai andato via. Sacchi ha fatto tante cose ma nell’immaginario collettivo lui è l’allenatore del Milan. Le porte, per lui, sono aperte per fare il guru, il supervisore o altro. C’è questo desiderio da parte sia del presidente Berlusconi sia da parte mia. Arrigo capisce molto di calcio e io credo che una figura come lui, che aggira per i campi dalla prima squadra ai Pulcini 2005 sarebbe importante. Io lo sento spessissimo. Dipende solo da lui”.

Su Mexes: “Sta facendo bene. Ieri l’ho visto un po’ incazzato ma, da vecchio dirigente, mi fanno paura quelli che non sono incazzati”.

Rimpianto infortuni: “Abbiamo un organico completo ma continuano a mancarci tanti giocatori. Abbiamo sempre fuori 4-5 titolari e credo che, quando tutti saranno a disposizione, potremo fare meglio”.

Sul mercato: “Adesso abbiamo 28 giocatori. Se non esce nessuno non può entrare nessuno. Abbiamo solo il campionato e la Coppa Italia. Honda sarà un’assenza importante per il mese di gennaio ma lo sostituiremo per linee interne. Non andremo a prendere gente da fuori. Peccato, perché lui andrà via dopo la partita con la Roma e tornerà a febbraio se il Giappone arriverà in finale. Brozovic? Non lo conosco… Perin? E’ un grande portiere, ma è del Genoa e se lo gode Preziosi”.

Sul terzo posto: “La regola nuova è stata sistemata. Se un’italiana vince l’Europa League e non arriva nei primi tre posti e la Champions League viene vinta da una squadra qualificata per la Champions dell’anno dopo, vai direttamente alla fase a gironi. Se la Champions, invece, viene vinta da una squadra che non è nei primi posti, vai ai play-off. Ma già adesso, se un’italiana dovesse vincere l’Europa League senza essere nei primi tre, avremmo quattro squadre alla fase a gironi. Le italiane meglio in EL? In Champions League ci sono squadre più forti, in Europa League ci sono squadre più abbordabili: se si fa giocare la squadra titolare ci sono più possibilità di fare bene, prima facevamo giocare le seconde linee e le cose andavano male”.

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