Sheva: “Nel derby mi aspetto un scatto del Milan. Pippo non è mai cambiato, Torres grande ma…”

Derby uguale Andriy Shevchenko, l’equazione di ogni milanista. Segnava sempre e in ogni modo, meglio ha fatto solo Meazza: incubo senza fine per i nerazzurri, una goduria rossonera. Nel giorno della vigilia di Milan-Inter, lo storico ex attaccante ucraino ha confidato segreti e sensazioni a La Gazzetta dello Sport.

Il derby si vince così: “Bisogna essere concreti e capaci di tenere a bada i propri nervi per regalare emozioni a chi guarda. Io ho sempre cercato di fare così e adoravo la pressione dei derby. Se non sei capace di sopportarla non puoi giocare in una grande squadra”.

Il momento delle due milanesi: “E’ come il tracciato di un elettrocardiogramma. Su e giù, il battito del cuore è così, la vita è così, anche quella dei club di calcio. Milan e Inter torneranno al top, ma devono cominciare da questo derby, che vale molto più di tre punti. Vale la svolta, per tutte e due”.

Su Inzaghi: “Lo vedo entusiasta e agitato, sempre in movimento, come era da giocatore. Non ha l’esperienza di Mancini ma ha grinta e freschezza”.

In punte di piedi: “Da Torres mi aspetto di più e so che può dare di più. L’ho incrociato da avversario in Inghilterra, è un grande attaccante. Io credo che Torres abbia ancora molto da dare, la sua storia non è finita. E poi il Milan ha altri buoni giocatori: Menez è bravo, El Shaarawy un giovane di qualità”.

Il suo derby più bello, il nostro. Quello doppio in Champions nel 2003: “Decisamente il più bello. Due pareggi, e via in finale, ma con quanta tensione. È stata una settimana pazzesca, era come prima di una battaglia, si percepiva la tensione. C’era silenzio assoluto sul pullman mentre andavamo allo stadio. E a Milanello si sarebbe sentita cadere una foglia. Di gol ne ho fatti di più belli, ma quello è stato il più pesante. C’era stata anche una trattenuta, se non fossi riuscito a tirare forse sarebbe stato rigore, ma è stato meglio così”.

Su Mancini: “È un allenatore importante, abituato alle grandi sfide, ne ha vissute tante sia da giocatore che da tecnico. E il cambio di allenatore crea un’atmosfera nuova. Non è un luogo comune, succede davvero”.

Terzo posto possibile: “Mi aspetto uno scatto del Milan. Juventus e Roma sono più forti, indiscutibilmente, però si può puntare al terzo posto, anche se il Napoli corre e anche l’Inter può rimettersi in pista”.

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