SM ANALISI/ Questione stadio, Barbara vuole il nuovo impianto. Ma per i costi è meglio San Siro

Che derby sarebbe senza San Siro? Se lo chiedevano i tifosi dell’Inter quando la società, passata in mano a Thohir, pensava di cambiare casa; se lo chiedevano i tifosi del Milan quando Barbara Berlusconi, una volta essere entrata in società, aveva promesso un nuovo impianto per i rossoneri. La “Scala del Calcio” rimane uno dei teatri più affascinanti e spettacolari per eventi di questo genere, ma ambe le società hanno pensato di lasciare San Siro per emigrare altrove. Magari in uno stadio di proprietà. Ma conviene davvero, al Milan attuale, abbandonare San Siro per costruire un proprio impianto privato? SpazioMilan.it ha condotto per i suoi lettori un’analisi all’interno dei costi e dei numeri di San Siro: leggere per credere.

Le zone individuate dalla società rossonera per la realizzazione di un nuovo impianto corrisponderebbero ai lotti dell’Area Expo (zona Rho-FieraMilano) e alla zona militare vicino all’ospedale San Carlo, a Milano (fonte: Mi-Tomorrow, ottobre 2014). La da entrambe le parti i costi dello spazio, sommati a quelli per lo stadio stesso, si aggirerebbero sulla stessa cifra: 300 mln di euro. Ma tenendo conto che che la capienzà dello stadio sarebbe notevolmente ridotta rispetto a quella attuale (si passerebbe dagli 80.000 mila posti di San Siro ai 40.000 del nuovo impianto), gli introiti per i primi tempi, come dimostra il fenomeno Juventus in questo periodo, si aggirerebbero sui 40 mln annui (fonte: Marco Bellinazzo, giornalista de IlSole24Ore, marzo 2014). Questo significa che per rientrare nel costo iniziale ci vorrebbero almeno 90 mesi, pari a più di 7 anni: un investimento a lungo termine che il Milan, ad oggi, non può permettersi. Ma Barbara va dritta per la sua strada.

Rimanere a San Siro, invece, vorrebbe dire continuare a pagare “l’affitto” al comune di Milano pari a 3,89 mln all’anno (fonte: bilancio AC Milan, aprile 2014) e affrontare una riqualificazione di San Siro con l’Inter e il comune che potrebbe ridare quel giusto fascino ad uno stadio entrato nella storia del calcio. Ad oggi, inoltre, i costi relativi alle ristrutturazioni del Meazza sono al 70% a carico delle società (35% Inter-35% Milan), mentre la restante parte spetta al comune di Milano. Ma la torta sarebbe piccola da spartire: 60 mln (fonte: IlGiorno.it, aprile 2014) per sistemare San Siro, ridurlo a 56.000 posti e inziare a sfruttarlo 365 giorni l’anno.

Il progetto di Barbara Berlusoni, sembrerebbe, dunque, al momento, più una trovata commerciale per attirare sponsor che una seria intenzione della figlia del presidente. Perché se già i soldi sono pochi, piuttosto che sperperarli nella costruzione di un  nuovo impianto, sarebbe utile investirli per ammodernare San Siro. E comprare qualche campione in più, giusto se capita.

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