Il modulo non sorride a Matri, che si gode il Genoa e attende al varco

Rivali per quanto riguarda la tifoseria, amiche per quanto riguarda i vertici societari, inevitabilmente legate per le diverse operazioni di mercato che portano sul campo ex da una parte e dall’altra. Genoa e Milan si affronteranno a Marassi domenica in una sfida d’alta classifica come non si vedeva da tempo. E in campo ci sarà un osservato speciale: Alessandro Matri.

La punta ancora di proprietà del Milan sta vivendo uno dei momenti di forma migliori della sua carriera dai tempi di Cagliari. In rossoblu sta trovando la sua dimensione arrivando a marcare 6 gol in 12 partite. I riflettori si accendono subito su di lui e la voce che lo vuole di ritorno dal prestito già a gennaio si fa sempre più alta. Opzione difficile perché nel Genoa di Gasperini Matri è esaltato da un collettivo che ha un gioco finalizzato a recapitargli palloni solo da spingere in rete.

E proprio la questione è quella che pone i maggiori dubbi su un Matri-bis in rossonero: non è un caso se giocatori con caratteristiche simili, come Torres, e in parte anche Pazzini, nel Milan di Inzaghi non riescono ad esprimere al massimo le loro potenzialità. Il gioco fatto principalmente per le incursioni degli esterni e dei centrocampisti limita il ruolo del centravanti a mera boa utile solo alle sponde. Così Matri rischierebbe di rivivere la stessa carenza di prestazioni positive già vissuta alle dipendenze di Allegri.

Tuttavia domenica alle 15.00 sarà lui il principale pericolo che il grifone ci potrà portare. Il gioco sulle fasce e i cross dovranno essere limitati perché la sua abilità nelle palle alte potrebbe metterci in difficoltà. Dalla nostra abbiamo una coppia di centrali rigenerati e che in quanto a centimetri non sono inferiori a nessuno: Rami e Mexes avranno il compito di arginare l’onda Matri.

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