Primavera, voglia di scudetto. Felicioli: “Inter, noi ci siamo”. E Crociata su Brocchi svela che…

Torneranno a disposizione dopo gli infortuni solo dalla prossima settimana, seguono il lavoro del gruppo e i consigli di mister Brocchi ogni giorno. Due amici, giocatori diversi ma allo stesso modo di spicco nella Primavera del Milan. Giovanni Crociata e Gian Filippo Felicioli sono stati ospiti di “Milan Next”, l’approfondimento di Milan Channel sul settore giovanile.

Queste le dichiarazioni di Crociata: “L’eliminazione in TIM Cup? L’Atalanta ha sfruttato le occasioni create, quello che non abbiamo fatto noi: non siamo stati decisi e convinti nonostante avessimo preparato molto bene la partita. Sono stati più efficaci. Dopo il vantaggio abbiamo calato l’attenzione quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo e non va bene: i due gol loro sono due errori nostri. Brocchi ci lascia liberi mentalmente su quello che vogliamo fare, il movimento dei centrocampisti è la cosa che più gli piace. Ci trasmette grande carica, la stessa che aveva da giocatore. Il nostro è un calcio è un molto offensivo, di gestione ed intelligenza. Si può ancora migliorare, stiamo crescendo: siamo una squadra unita. Dobbiamo migliorare in difesa e nella calma sul possesso palla, cerchiamo spesso le verticalizzazioni quando a volte sarebbe buona cosa dare spazio al fraseggio. Quando non riusciamo a creare pericoli, Brocchi ci suggerisce di allargare il campo, muovere la palla velocemente e sfruttare gli spazi. Mastalli? La sua presenza è un grande aiuto. A centrocampo siamo in tanti, l’allenatore ci sceglie in base all’impegno ma anche alle caratteristiche degli avversari. Le prossime partite sono difficilissime: il Sassuolo è insidioso, il Chievo è una buona squadra e l’Atalanta la conosciamo. Il mio ruolo preferito? Trequartista o mezz’ala. A chi mi ispiro? Lampard. Obiettivo stagionale? Arrivare cinque gol e vincere lo scudetto. Il mio sogno? Esordire in Prima squadra. La mia squadra del cuore? Il Palermo. Con Omar Danesi mi sono trovato molto bene. I ’98 devono solo evitare di peccare di superficialità, faccio il tifo per loro. Le squadre B in Italia sarebbero fondamentali, metterebbe i giovani più a contatti con la Prima squadra: si parla tanto ma mancano i fatti. Christian Maldini? Persona eccezionale, si impegna sempre al 100%. Io come Brocchi? Lui era più piccolino, ‘picchiava’ e non si fermava mai. Io posso avere più qualità… (ride)”.

Ecco, invece, le parole di Felicioli: “Brocchi cura molto la difesa, ma le piccole disattenzione, lo sappiamo, sono un po’ il nostro problema dall’inizio della stagione. Sappiamo comunque di essere una squadra di qualità, ogni giorno lavoriamo per migliorare. Se continueremo così faremo grandi cose. Il mister prima dell’esordio in campionato ci ha caricato molto, sapevamo di dover far bene e volevamo mettere in mostra le nostre qualità: abbiamo fatto una gran figura fin da subito, grazie soprattutto ad un attacco davvero forte. Sono sicuro: andremo lontano. Il sogno si chiama scudetto, che ormai manca da troppo tempo. Il nostro è un calcio divertente e spettacolare, lo viviamo in campo e lo si vede da fuori: il Milan deve avere sempre la mentalità di dominare l’avversario dal primo al novantesimo, siamo il club più prestigioso in Italia e uno dei più prestigiosi nel Mondo. Questa è la strada giusta per far crescere i giovani. La vittoria in rimonta con il Verona può aver rappresentato una svolta: dopo un primo tempo sbagliato nell’atteggiamento c’è stata una grande reazione: la pazienza ha fatto la differenza, una delle migliori riprese dell’anno. Nazionale? Con l’arrivo di Conte sono cambiate molte cose rispetto alla gestione Sacchi, quando ho la fortuna di essere convocato, richieste e movimenti sono simili se non identici a quelli che facciamo al Milan: proponiamo un calcio moderno, adottato da tutte le squadre più importanti in Europa. Avere a fianco giocatori che hanno già assaggiato la Prima squadra è un vantaggio perché ci possono trasmettere tanta esperienza, parliamo di giocatori fantastici e fortissimi: mi ritengo fortunato ad essere con loro, sono grandi persone. L’Inter di recente ha avuto un calo vistoso e noi ne stiamo approfittando, ora è necessario vincere e vincere, anche il recupero con l’Atalanta: l’obiettivo è arrivare al derby di ritorno con il fiato sul collo sui nerazzurri, sarebbe un fattore psicologico di rilievo. L’anno scorso con Omar Danesi è stato bellissimo, gli devo molto ho imparato un sacco di insegnamenti, è grazie a lui che sono diventato una mezz’ala: peccato per la finale persa con l’Inter per gli episodi, anche perché nel primo tempo gli abbiamo messi sotto. Ruolo preferito? Attaccante esterno o mezz’ala. A chi mi ispiro? Bale. Obiettivo stagionale? Arrivare cinque gol e vincere lo scudetto. Il mio sogno? La Champions League. I ’98 hanno qualità immense, speriamo raggiungano il massimo, ma ricordiamo di più anche noi ’97… (ride). In Prima squadra hanno ritmi spaventosi, la forza fisica è nettamente superiore: Torres, Pazzini, De Jong, esempi di esperienza. Christian Maldini? Bravissimo ragazzo, serio e sono contento di cuore per il gol con il Perugia”.

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