Stop ElSha e Bonaventura: Inzaghi sposta Menez e inserisce il Pazzo

Per l’ennesima volta El Shaarawy ha fatto crack. Un’altra frattura al piede, questa volta il destro, lo terrà fuori a lungo: la stagione per lui sembra praticamente finita. Il Milan a questo punto si avvicina al match di Coppa Italia contro la Lazio, decisivo per le sorti rossonere, ma soprattutto di Filippo Inzaghi, con un’incognita che riguarda la fascia mancina d’attacco. Già, perché non solo il Faraone sarà fermo ai box per molto tempo, ma anche Giacomo Bonaventura, il quale adora giocare in quella zona del campo e avrebbe quindi potuto sfruttare l’assenza del suo compagno, mancherà contro i biancocelesti e starà fuori per almeno altre due settimane a causa dell’infortunio alla clavicola riportato lo scorso sabato. Il problema perciò non riguarda solo la gara di stasera, bensì anche quella di domenica prossima contro il Parma e, probabilmente, anche quella dello Juventus Stadium contro i bianconeri tra undici giorni.

Il Milan insomma si ritrova con il buco a sinistra. Partendo dal presupposto che cambi di modulo in questo delicato momento non sono contemplati e che quindi si continui ad insistere con il tridente là davanti, chi mettere al posto di Elsha e Jack? Questo l’enigma che tormenta il tecnico rossonero. Aspettando Suso, che essendo da poco arrivato a Milanello non ha ancora i minuti nelle gambe e che rimane comunque un giocatore ancora da scoprire, di fonte ad Inzaghi si presentano due alternative. Spostare di fascia uno tra Cerci e Honda, appena rientrato dalla sfortunata Coppa d’Asia, la prima. Ma conoscendo le preferenze di Pippo, il quale predilige schierare a sinistra i destrorsi naturali per la loro propensione a rientrare e cercare la conclusione in porta, possiamo quasi con certezza scartare questa ipotesi.

La seconda e più gettonata dunque rimane quella che vedrebbe lo spostamento di Jeremy Menez sull’esterno e l’inserimento di Pazzini al centro dell’attacco, conservando una più ampia scelta sulla sinistra, posizione in cui giocano con naturalezza il giapponese e l’ex Toro appunto. Il numero 7 rossonero ha certamente nelle sue corde la progressione palla al piede e la rapidità, per questo motivo in carriera ha spesso ricoperto questo tipo di ruolo, destinatogli tra le altre cose per tutta la scorsa estate, fino a poco prima dell’inizio della stagione; ma nello stesso tempo abbandonerebbe quel ruolo di falso nueve (se possiamo ancora definirlo così) che lo ha esaltato per tutta la prima metà di campionato. La partita di stasera sarà il primo (e nello stesso tempo ultimo) importante test. Pensare però che fino a qualche giorno fa c’erano Niang e Saponara

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