Adesso è crisi nera. Il mercato unica via d’uscita?

Allora si può andare anche più giù del fondo del baratro. È questa l’unica considerazione che ci viene da fare dopo aver sottolineato, al termine della partita di sabato scorso contro il Toro, che il fondo del baratro era stato raggiunto. Sì, in quanto la sconfitta di ieri, in casa con l’Atalanta, rappresenta un punto ancora più basso, perché si è visto il non gioco (in)espresso contro i granata, ma con l’aggravante di giocare a San Siro e della mancanza di cattiveria, che doveva essere naturale dopo un solo punto tra Sassuolo e Torino. Invece, il bottino non è amaro, è drammatico. Un solo punto in tre match contro emiliani, piemontesi e lombardi, due di questi giocati tra le mura amiche, dice più di qualsiasi altra parola. La crisi è nera, la luce in fondo al tunnel pura utopia, adesso nessuno dovrebbe considerarsi al sicuro, per primo Inzaghi, che, insieme a società e calciatori, deve prendersi ogni responsabilità e cercare di non tirar fuori alcun tipo di giustificazione, che avrebbe il sapore della più patetica delle figure. IN RIBASSO.

Abbiamo spesso additato, come origine di ogni male, la fase difensiva. Nel Borsino odierno, invece, vogliamo evidenziare come l’attacco non se la passi per niente meglio. Se a inizio stagione i rossoneri avevano il miglior reparto del torneo, ora la musica è decisamente cambiata. Nelle ultime quattro uscite di campionato, i gol realizzati dalla squadra di Inzaghi sono stati soltanto due, uno da parte di un centrocampista (Poli contro il Sassuolo) e uno su calcio di rigore (contro il Torino). Tutto ciò dà la chiara dimensione di una macchina che si è inceppata in tutte le sue componenti. Ora non possiamo più dire che il cancro del Milan sono i gol pesi su palla inattiva, ora dobbiamo con amara ironia constatare che l’intero apparato è collassato su sé stesso e il Diavolo ha le patetiche e quasi irrecuperabili sembianze di uno zombie. IN RIBASSO.

Ma siccome le disgrazie non vengono mai da sole, a rendere la situazione ancor più cupa c’è anche la continua sequenza di infortuni abbattutasi sul reparto arretrato. Dopo i lunghi stop della fine del 2014, occorsi ad Alex, Abate e De Sciglio, dopo gli acciacchi di inizio 2015 a Mexes e Bonera e dopo il nuovo stop di De Sciglio, ecco che si ferma nuovamente Bonera. L’infortunio del trentatreenne difensore è avvenuto a causa di un problema muscolare alla coscia destra, di cui bisogna ancora verificare l’entità. In ogni caso, questa nuova tegola per la difesa milanista dovrebbe spingere più che mai Galliani a colmare quei circa quattro milioni che separano l’offerta della società di via Aldo Rossi dalla richiesta dell’Atletico Madrid per portare a Milanello Siqueira, ora non più importante, ma indispensabile. IN RIBASSO.

Unica buona notizia di questa ennesima settimana da dimenticare è il passaggio del turno di Coppa Italia. Martedì, infatti, i rossoneri, grazie a una buona quanto illusoria prestazione, hanno avuto la meglio su un Sassuolo non certamente in assetto da combattimento, visto il massiccio turnover effettuato da Di Francesco. La vittoria per 2-1, arrivata grazie alle reti di Pazzini e De Jong (e Sansone per i neroverdi), proietta i ragazzi di Inzaghi ai quarti di finale della competizione, dove incontreranno un cliente scomodissimo, la Lazio di Stefano Pioli. Il passaggio ai quarti era un atto dovuto, ma, visto il momento disastroso della squadra, per nulla scontato. IN RIALZO.

Altra buona notizia, ma questa non ha il crisma della certezza, è il possibile ritorno di Arrigo Sacchi all’interno della società rossonera. Tutto nasce dalla visita di venerdì a Milanello, quando il tecnico dei primi trionfi dell’era berlusconiana ha incontrato proprio il presidente Berlusconi e Adriano Galliani. Subito è circolata la voce addirittura di un possibile affiancamento di Sacchi a Inzaghi, prontamente smentito dall’attuale tecnico milanista e dall’amministratore delegato, il quale, intervistato prima del match con l’Atalanta, ha detto che, se Sacchi dovesse arrivare, avrà tutt’al più un ruolo all’interno del settore giovanile. Qualunque sarà il compito dell’ex tecnico milanista, molti tifosi si augurano che ritorni in società. Una figura come la sua può fare solo bene a una squadra che, al momento, brancola nel buio. IN RIALZO.

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