Il centrocampo del Milan verso Torino, tra intrecci, ricordi e…

A poche ore dalla delicata trasferta di Torino, Pippo Inzaghi ha deciso chi schierare in mezzo al campo contro gli uomini di Giampiero Ventura per riscattare la clamorosa sconfitta rimediata a San Siro contro il Sassuolo. Centrocampo che, nonostante sia risultato il reparto senza dubbio più sottotono nella gara di martedì scorso, recupera un uomo fondamentale, ma soprattutto si avvicina al capoluogo piemontese tra suggestioni e intrecci curiosi.

Partiamo appunto dal rientrante De Jong. L’olandese, apparso abbastanza stanco nelle sfide contro Napoli e Roma, ha fatto però sentire fortemente la sua mancanza contro la squadra di Eusebio Di Francesco: frangiflutti insostituibile, torna a garantire equilibrio tattico e copertura difensiva. Non è una coincidenza se, dopo quasi 280 minuti di imbattibilità, Diego Lopez ha subito due reti proprio in assenza del mastino ex City davanti alla difesa. Stadio Olimpico però che non rievoca dolci ricordi nella mente di Nigel: nel dicembre 2012 infatti si procurò un gravissimo infortunio al tendine achilleo proprio contro i granata, a causa del quale stette fuori dai campi di gioco per più di sei mesi. Più soave invece risuona la parola “Torino” nelle orecchie di Sulley Muntari, in vantaggio per il posto da titolare rispetto ad Andrea Poli. Tra quelle convalidate e quelle no (senza riaprire antiche polemiche), il ghanese si è reso autore di svariate marcature in occasione delle sfide contro le squadre torinesi, soprattutto in trasferta: ricordiamo la doppietta allo Juventus Stadium in un pirotecnico 3-2 per i bianconeri e la rocambolesca rete contro il Toro che favorì la rimonta milanista in seguito al doppio svantaggio firmato D’Ambrosio e Cerci. A lui succede il contrario: è il rosso(nero) che si scatena quando vede il toro. Ci auguriamo che succeda anche stasera.

A chiudere il terzetto di centrocampo c’è poi Riccardo Montolivo, uno dei più spenti nella gara interna contro il Sassuolo. Unico mediano tecnicamente dotato in mezzo a due incontristi puri, dai suoi piedi ci si aspettano certamente più geometrie e precisione, ma anche tanta corsa, quelle viste in particolare nella partita contro il Napoli. Dopo uno stop di quasi sette mesi è però naturale aspettarsi alcune flessioni fisiche, ma il suo talento rimane comunque oasi nel deserto in un reparto quanto mai privo di idee. Anche per l’ex viola un curioso e fondamentale intreccio con una torinese: il 25 novembre 2012 Montolivo indossa per la prima volta con la maglia rossonera la fascia di capitano, in occasione del big match Milan-Juventus, vinto poi 1-0 grazie alla rete di Robinho.

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