Pippo pensa al cambio di modulo: il 4-2-3-1 per scacciare la crisi

Per uscire dalla crisi, speriamo passeggera, Filippo Inzaghi starebbe pensando di (ri)cambiare modulo, forse questa volta in maniera definitiva e non solo per emergenza: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, per dare una mano in primis a Montolivo, di conseguenza alla squadra. E’ la convinzione tattica de La Gazzetta dello Sport, già provata nel corso della stagione.

Una soluzione anche figlia della rabbia di Silvio Berlusconi dopo aver visto quell’imbarazzante 5-4-0 a Torino: una sostituzione, Alex per Menez, non gradita (non solo) dal presidente. Allora meglio correre ai ripari, imparando dagli errori e risolvendo il problema della posizione del capitano del Milan. Questo schieramento dovrebbe dargli una mano sul piano tecnico, facendolo agire più centrale e sgravandolo di diversi movimenti senza palla e inserimenti, compiti da mezz’ala non proprio nelle sue corde secondo la Rosea. Insieme a Monto, lì in mezzo, De Jong non si tocca. E poi in attacco ci sarebbe l’imbarazzo della scelta e più spazio per godersi la qualità: in questo senso sarebbe ideale una vera prima punta come Destro, con Menez più i vari Bonaventura, Cerci, El Shaarawy e Honda alle spalle. Il 4-2-3-1 ha senso fin dall’inizio ma non ancora equilibrio, il rischio di fare peggio di prima c’è.

Domani per affrontare il Sassuolo nella gara secca di Coppa Italia (fischio d’inizio alle 21 a San Siro) Pippo confermerà l’abitudine, invece dall’Atalanta in poi, soprattutto la Lazio, già scontro diretto decisivo per la corsa al terzo posto, si proveranno nuove varianti per scoprire un minimo di gioco.

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