Tentativo di reazione, sul campo e sul mercato. Basterà?

La vittoria di ieri sera permette a Inzaghi, alla dirigenza, ai calciatori e a tutti i tifosi di respirare, di prendere una fondamentale boccata di ossigeno dopo una settimana di apnea, sperando, nelle prossime giornate, di non dover ritornare negli abissi. Il Milan, anche contro il Parma, ha mostrato tutte le incertezze e le paure di una  squadra che ancora stenta sia dal punto di vista fisico che psicologico. E lo ha fatto vedere dopo il gol di Nocerino, quando la contestazione stava cominciando a montare e la crisi a diventare sempre più nera. Per fortuna ci ha pensato quel fenomeno che risponde al nome di Jeremy Menez a caricarsi i compagni sulle spalle e a regalare tre punti che sono molto più che fondamentali, vitali. La prestazione non è stata da incorniciare, ma di questi tempi è più che mai utile tenersi il risultato. IN RIALZO.

Una settimana, dal punto di vista dei risultati in campo, che era iniziata nel peggiore dei modi, con un ambiente abbattuto e un Inzaghi sull’orlo del baratro dopo la sconfitta esterna contro la Lazio in campionato e soprattutto dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, sempre ad opera dei biancocelesti. Martedì sera, infatti, si è toccato uno dei punti più bassi degli ultimi anni, quando una squadra che doveva scendere con la bava alla bocca per le umiliazioni subite in campionato, si è presentata scarica, senza mordente, senza iniziativa, senza gambe né volontà, restando in balìa di una Lazio ridotta in 10 per oltre 50’, senza essere capace di rendersi pericolosa. Una partita da incubo, a cui i tifosi si augurano di non dover assistere mai più. IN RIBASSO.

Una figuraccia a cui, almeno, la società ha cercato di porre rimedio fiondandosi a capo fitto sul mercato. Un mercato che, con le risorse a disposizione, è stato condotto in maniera egregia da Galliani, che, come suo solito, ha approfittato degli ultimi giorni per piazzare i colpi decisivi. Così, dopo Cerci, che era stato preso già a fine 2014, sono arrivati Suso, Destro, Bocchetti, Antonelli e, quasi certamente, Paletta. I detrattori dell’amministratore delegato rossonero diranno, anche a ragione, che non si tratta certamente di acquisti da Milan, ma bisogna considerare la situazione di difficoltà economica in cui si trova la società, che non è imputabile certamente a Galliani. Quello che ha potuto fare, il Condor lo ha fatto. I calciatori arrivati non saranno dei fenomeni, ma nella situazione attuale sono tutti degli elementi che possono aiutare la squadra a raggiungere un posto in Europa. IN RIALZO.

Chiudiamo con un’altra situazione abbastanza negativa, quella riguardante gli infortuni, che hanno ricominciato a falcidiare Milanello. Nella sfida di ieri sera contro il Parma, mister Inzaghi ha dovuto fare a meno, per citare solo gli infortunati più recenti, di El Shaarawy, De Sciglio, Abate, Montolivo e De Jong, oltre a Mexes, squalificato di lungo corso. Sei uomini che, se si fa un’analisi attenta, avrebbero, in condizioni normali, occupato tutti un posto da titolare nella nuova formazione tipo di Inzaghi. Lo si è visto chiaramente ieri sera, quando SuperPippo è stato costretto a schierare un undici di emergenza, con il nuovo arrivato Bocchetti, che non giocava una partita intera da ottobre, con Zaccardo sulla destra, con Honda retrocesso a centrocampo e Van Ginkel, anche lui impiegato finora col contagocce. La squadra è in crisi, senza gioco e caparbietà, ma è anche vero che, finora, la malasorte ha dato il suo forte contributo. IN RIBASSO.

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