Berlusconi, no a Taechaubol. Ma apre a nuovi soci di minoranza

Iniziamo dal nome, adesso non più sconosciuto: il magnate thailandese potenzialmente interessato a rilevare gradualmente tutto il Milan, secondo le indiscrezioni scoop di ieri de La Repubblica (oggi prosegue l’aggiunta di dettagli alla possibile operazione), si chiama Bee Taechaubol, proprietario di Thai Prime di una famiglia che negli anni ha fatto i soldi con gli investimenti immobiliari.

Ma la puntuale smentita di Fininvest ha raffreddato molto questa nuova pista, comunque da non buttare via. Il comunicato apparso anche sul sito rossonero, stamane viene analizzato e approfondito da La Gazetta Sportiva: Taechaubol non avrebbe convinto Silvio Berlusconi a cedere prima il 30% e poi il 70% delle quote del club rossonero, nonostante ciò esistono diverse manifestazioni di interesse per l’ingresso in società di possibili soci di minoranza. Uno scenario mai escluso dalla società di via Aldo Rossi, che ormai da tre anni sta proprio cercando degli investitori, seri e affidabili dal punto di vista finanziario, per aiutare le (povere) casse del Diavolo. Se qualcosa si dovesse muovere concretamente, al momento non sono previsti incontri decisivi con nessuno, darebbe una grossa mano soprattutto a Barbara Berlusconi.

I suoi progetti commerciali, dal marketing all’autosostenibilità (vedi stadio), subirebbero un’accelerazione significativa e inciderebbero prima nel tempo: un beneficio comune, ammesso che la proprietà rimanga sotto la maggioranza di papà e famiglia. E anche Adriano Galliani avrebbe dei vantaggi, ovvero fondi freschi per tornare a fare vero mercato. E’ un Milan che affascina ancora, ma non in vendita.

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