Il nome di Conte avanza piano, ma Inzaghi resta sotto pressione

Antonio Conte, la Nazionale, Pippo Inzaghi e la crisi. Storie che corrono su binari paralleli che potrebbero però incrociarsi, condizionando uno il destino degli altri. Oggi, alle ore 17, era previsto un incontro nella sede della Figc tra il presidente Carlo Tavecchio e l’allenatore della Nazionale italiana. C’era aria di frattura tra le due parti: il tecnico leccese non ha gradito il boicottaggio dello stage che si sarebbe dovuto svolgere a febbraio e avrebbe voluto avere delle rassicurazioni sulla chiusura della stagione 2015/2016 (quella che porterà all’Europeo in Francia) già a metà maggio, finale di Coppa Italia compresa. L’incertezza su questa data avrebbe scatenato ancora di più i malumori del ct che, in generale, sta trovando difficoltà più grandi del previsto nella sua avventura azzurra.

In ogni caso, comunque, sono da considerarsi scongiurate le ipotesi di dimissioni anticipate e Tavecchio ha cercato di rassicurare Conte offrendogli nuove garanzie per il prossimo anno e mezzo: sostegno della Figc e più collaborazione da parte dei club, aggiungendo che in Federazione si crede in lui, ma deve cercare di fare di necessità, virtù. Le nuvole per ora sembrano meno dense, ma non è da escludere che l’ex allenatore della Juventus possa comunque decidere di abbandonare la barca e vagliare altre offerte che sicuramente non mancheranno. Una di queste potrebbe essere, per esempio, quella del Milan. La società rossonera e Antonio Conte in estate erano vicinissime all’accordo. Il tecnico poi decise di restare alla Juve (anche se a luglio arrivarono le sue dimissioni) e non se ne fece più nulla. Berlusconi virò su Pippo Inzaghi e Conte scelse la Nazionale.

In via Aldo Rossi, però, il tecnico per tre volte Campione d’Italia, resta in cima alla lista dei desideri per la possibile sostituzione di Inzaghi a fine stagione. Un dialogo, quindi, tra le due parti potrebbe riaprirsi se le frizioni tra la Nazionale e il diretto interessato non dovrebbero rientrare del tutto. La crisi di risultati del Milan è acclarata e, anche se non è scontato al momento un esonero di Superpippo, pare assai probabile, soprattutto se il Diavolo dovesse mancare la qualificazione alle Coppe europee per il secondo anno di seguito. Esonero che sarebbe molto più facilitato da un divorzio tra Conte e la Nazionale. Per Inzaghi, quindi, le pressioni aumentano ed hanno un nome ed un cognome abbastanza ingombrante.

Impostazioni privacy